giovedì 29 gennaio 2009

Agricoltura, è rischio collasso


Sono 200mila le imprese agricole italiane che rischiano la chiusura.
L’allarme arriva dal presidente della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), Giuseppe Politi, che in occasione della presentazione del rapporto “Annata agraria 2008, problemi e prospettive dell’agroalimentare e del made in Italy”, ha lamentato «costi produttivi e oneri sociali praticamente raddoppiati in poco meno di un anno, prezzi sui campi in caduta libera, redditi degli agricoltori italiani sempre più in difficoltà».
Proprio per l’effetto di tutti questi fattori le aziende agricole «rischiano di chiudere i battenti».
Politi fa un’amara riflessione: «Per l’agricoltura italiana siamo ormai in presenza di uno scenario sempre più fosco e il futuro, senza interventi mirati, appare molto incerto per gli imprenditori agricoli». Su di loro, spiega il presidente della Cia, «pesano in maniera opprimente i riflessi negativi dei costi produttivi, concimi in testa, e degli oneri sociali». Costi che oggi, ha proseguito Politi, «incidono nella gestione aziendale agricola, in media, tra il 60 e l’85%». Ma a pesare sugli agricoltori in maniera maggiore rispetto al passato, ha proseguito Politi, sono anche gli incrementi rilevati «in tutti i fattori della produzione agricola: si hanno rialzi stellari per i concimi, con un +60,9%, per il gasolio (+7,7%), per l’energia elettrica (+4,2%), per le sementi (+2,5%)».
Un trend che prosegue dal 2005: « In quattro anni – lamenta Politi – l’incremento ha superato il 7%. Ma a rendere più incerto il quadro agricolo italiano, il crollo verticale dei prezzi praticati sui campi che – denuncia – solo nello scorso mese di ottobre sono scesi, in media, del 6,9%, con punte anche del 35-50% per i cereali». E a rendere la situazione più grave in questo periodo ci si è messo anche il maltempo che, stando ai dati della Coldiretti, avrebbe causato danni ingenti soprattutto al Sud. Secondo l’associazione dei coltivatori diretti è infatti necessario avviare le procedure di delimitazione dei territori e di verifica dei danni per consentire la dichiarazione di calamità naturale in molte regioni del Sud dove migliaia di ettari di terreno sono finiti sott’acqua. È quanto emerge da un primo monitoraggio che evidenzia situazioni di difficoltà nelle campagne di Calabria, Puglia, Campania e Sicilia.
«I danni alle colture – sottolinea la Coldiretti – sono incalcolabili, con perdite nelle coltivazioni degli ortaggi in pieno campo, rischi di asfissia radicale per le piante da frutto e la caduta delle olive dagli alberi, ma anche allagamenti di terreni, stalle e abitazioni rurali.
In Puglia – continua la Coldiretti – sono sott’acqua i terreni delle province di Brindisi, Taranto e Foggia».«Le esondazioni dei fiumi e la pioggia intensa hanno provocato – conclude la Coldiretti – smottamenti e frane nelle campagne con grandi difficoltà di circolazione nelle strade rurali per raggiungere aziende e allevamenti, mentre molti mezzi agricoli coperti dal fango risultano inutilizzabili».

venerdì 23 gennaio 2009

In Italia la disoccupazione all’8,2% entro la fine dell’anno



L’anno è appena iniziato e già sono guai. Secondo le previsioni dell’Eurostat, in Italia ci sarà un significativo aumento della disoccupazione. Dal 6,7% del 2008 si giungerà all’8,2% prima della fine dell’anno. Gli economisti della Commissione europea sono dello stesso parere: saranno tante le persone che perderanno il proprio posto di lavoro.
I documenti riguardanti le anticipazioni straordinarie di Bruxelles sul fenomeno allarmano. «L’impatto del rallentamento
economico sul mercato del lavoro è stato finora più visibile in termini di ore lavorate che in numero di occupati», si legge nel report. Questa situazione è però destinata a cambiare, «le perdite dei posti accelereranno».
Con il suo 8,2% l’Italia rimane però sotto la media rispetto all’area euro. Il tasso di disoccupazione toccherà complessivamente picchi maggiori arrivando fino al 10,2%, per un totale di circa 4 milioni di posti di lavoro in meno.
Ci attende un anno nero. Le stime non hanno bisogno di commenti: perdita di competitività, crollo della produzione e addio ai vincoli di Maastricht. L’Italia è appena entrata in recessione e bisognerà attendere la fine del 2010 per intravedere una leggera ripresa. Il debito pubblico schizzerà al 110% e le ricapitalizzazioni bancarie potrebbero spingerlo anche oltre. Le misure anticrisi adottate finora dal governo italiano guadagnano però il plauso del commissario agli Affari economici e monetari dell’Unione europea.
Secondo Joaquin Almunia i provvedimenti conterrebbero infatti «la giusta combinazione tra gli stimoli fiscali necessari
e la dovuta prudenza sul fronte dei conti pubblici».

mercoledì 14 gennaio 2009

Risposta al sindaco Romani per gli ulivi secolari



Sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi si è dato risalto alla lettera che il sindaco Emilio Romani ha inviato al nostro Presidente Nichi Vendola per sottolineare l'inadeguatezza della Legge Regionale n. 14/2007 "Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia" .
Mi sono sentito in dovere di ribattere al sindaco e l'ho fatto con queste parole (che spero siano ascoltate da qualche giornalista):
"Al sindaco Romani mi piace sottolineare che l'olivo ha costituito e costituisce un contributo e un elemento indispensabile al benessere quotidiano e a un raffinato modo di vita. Luce, medicamenti, unguenti e profumi, lubrificanti, alimento e condimento, calore e legno sono i preziosi doni che l'ulivo ha riservato e tutt’oggi riserva all'uomo. L'ulivo è simbolo di pace e saggezza, serenità, prosperità e benessere, vittoria e onore. In ogni spazio verde dovrebbe essere presente questa meravigliosa e immortale pianta.
La legge regionale n. 14/2007 "Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia" fa propri i concetti sopra esposti ed è insieme un tributo all'albero simbolo della nostra regione, un gesto di amore verso le future generazioni e di saggezza per un patrimonio che parla la lingua dell'agricoltura, della gastronomia, del paesaggio, della storia, del turismo, della natura.
La normativa, prima in Europa nel suo genere, integra le esigenze di tutela con quelle di valorizzazione degli ulivi monumentali.
Con questa legge inoltre la giunta regionale di Nichi Vendola è corsa ai ripari per evitare che il territorio pugliese continui ad essere depredato, poiché gli ulivi sono alberi che vanno molto di moda come ornamenti esclusivi nei parchi o ai bordi delle piscine di residenze dorate e pretenziose di tutta Italia. Periodicamente vengono a galla casi attorno ai quali si registra clamore e indignazione perché lentamente ma inesorabilmente si svilisce lo straordinario patrimonio verde della Puglia che annovera ben il 25 per cento della superficie coltivata proprio alla coltura dell'ulivo. Si calcola che siano circa 50-60 milioni gli alberi di ulivo su tutto il territorio regionale e di questi non meno di 5 milioni sono gli ulivi secolari. Insomma, è indubbio che l'ulivo possa essere considerato a pieno titolo l'albero-simbolo della regione che offre straordinari paesaggi caratterizzati proprio da questa essenza e che dà luogo ad una straordinaria produzione di ottimo olio con una considerevole economia.
La legge, concordata con le stesse associazioni di categoria, è molto innovativa perché va ben al di là dei meri divieti, puntando alla promozione degli stessi ulivi. Perfino gli ulivi secolari espiantati per motivi di pubblica utilità, prevede il disegno di legge, dovranno essere reimpiantati, entro 30 giorni e a spese del realizzatore dell'opera, in aree libere degli stessi lotti di intervento o in altre aree di proprietà comunale o limitrofe o in aree pubbliche destinate al reimpianto di ulivi secolari, sempre in Puglia. A tal proposito è stata istituita una Commissione Tecnica, presieduta da Nico Tedesco che sta lavorando e, siamo certi, lavorerà per tutelare gli ulivi monumentali senza ostacolare lo sviluppo sia del settore agricolo che di altri settori produttivi, nel rispetto, comunque, della vigente normativa.
Importante è anche il nuovo sbocco produttivo che si offre a chi punta a produrre olio da questi alberi, giudicati scarsamente produttivi: si istituisce la dicitura "olio extravergine degli Ulivi Secolari di Puglia" che potrà essere utilizzata da tutti i produttori di olio extravergine ottenuto da drupe provenienti da ulivi e oliveti monumentali, assicurando così nuove opportunità di reddito per gli agricoltori. La stessa Regione Puglia provvede direttamente alla promozione di questo olio legando insieme i diversi valori della gastronomia, del paesaggio e del turismo. Un modo questo per sottolineare l'importanza di un settore che interessa 150.000 aziende agricole specializzate che coltivando le 53 diverse varietà di olive mantengono attivi 1200 frantoi regionali con un risultato di oltre 700 milioni di euro all'anno di reddito.
Agli agricoltori stessi va spiegato, in maniera puntuale, senza connotazioni politiche, che un sistema definito e ben calibrato di deroghe garantisce, attraverso l'operazione del reimpianto in campo aperto degli ulivi monumentali, la realizzazione di quelle opere di pubblica utilità ritenute indispensabili e le opere di modesta entità per il miglioramento fondiario. Con grande consapevolezza la legge regionale affida all'agricoltore il ruolo di manutentore del paesaggio. La normativa prevede infatti la possibilità di stabilire convenzioni tra enti pubblici e aziende agricole e il Piano di Sviluppo Rurale ha previsto specifici bandi per il finanziamento di questi interventi. La legge regionale prevede inoltre priorità di accesso ai finanziamenti regionali, nazionali e comunitari per la realizzazione di progetti con finalità di mantenimento in coltura degli ulivi monumentali, miglioramento qualitativo del prodotto, recupero e manutenzione del paesaggio rurale.
A tutto questo va aggiunto che come indicato nella legge n. 14 del 4 giugno 2007, la Regione, grazie alla sinergia fra gli Assessorati alle Risorse Agricole ed all’Ecologia, ha provveduto a individuare una consistente linea di finanziamento a favore degli agricoltori proprietari di ulivi plurisecolari oggetto della tutela legislativa. Infatti, nella misura 323 del nuovo Piano di Sviluppo Rurale adottato dalla Giunta Regionale è testualmente indicato che, nell’azione 2 di tutela e riqualificazione del patrimonio culturale, per “opere di manutenzione straordinaria degli olivi monumentali come disciplinati dalla normativa regionale” sono riservati 10 milioni di euro. I beneficiari saranno individuati con procedure di evidenza pubblica. La Regione ha così adempiuto con sollecitudine e convinzione agli impegni assunti con le Associazioni di categoria degli agricoltori per evitare un congelamento del loro reddito come conseguenza dell’applicazione della legge.
Mi viene da chiedere a Romani cosa altro si possa chiedere a una legge che tutela patrimonio agricolo, economico e turistico-paesaggistico-gastronomico. Certo, la legge va migliorata conciliando in maniera prioritaria la tutela dell’ambiente e il reddito, indennizzando giustamente gli agricoltori che tutelano gli alberi secolari rendendo un servizio non solo a loro stessi ma a tutti i cittadini, all’umanità intera, ma finalmente si riconosce il valore degli alberi di ulivo monumentali, la loro importanza produttiva, di difesa ecologica e idrogeologica, ma per noi Verdi soprattutto il loro alto valore evocativo e rappresentativo all’interno del meraviglioso paesaggio pugliese."
Cosa ne pensate?

lunedì 5 gennaio 2009

Incontro con gli ambulanti di Piazza XX Settembre


La vicenda del mercato di piazza XX Settembre è l’esempio più lampante di una politica troppo debole per scegliere e troppo arrogante per dialogare, con il drammatico risultato che è sotto gli occhi di tutti.
A nove mesi dalle elezioni, dunque, l’amministrazione Romani si ritrova ad affrontare il primo vero scontro con i cittadini o almeno una parte importante, soprattutto per l’economia e a dover scegliere se fare un passo indietro oppure andare avanti a testa bassa.
Sotto accusa, in particolare, la mancanza di dialogo e confronto con il palazzo.
Questi comportamenti non rispecchiano i propositi espressi in campagna elettorale e non soddisfano le aspettative degli ambulanti di piazza XX Settembre, né tantomeno la speranza, in cui hanno davvero creduto, di far rifiorire insieme il commercio della nostra splendida cittadina. Il sindaco continua a vantarsi di avere un ottimo dialogo con la città, ma non è così, e la gestione del caso mercato ne è la più evidente dimostrazione.
Il commercio del nostro Comune ha bisogno di serenità - aveva detto Romani-. L’episodio del mercato giornaliero, con il malcontento dei commercianti ambulanti è il chiaro indicatore di un malessere generalizzato che nasce dalla mancanza di un disegno complessivo in materia da parte della giunta.
Meno male che dovevano essere tutti d’accordo.
A qualche giorno dall’entrata in vigore, l’ordinanza di (ri)apertura al traffico delle strade perimetrali a piazza XX Settembre viene impallinata da commercianti, artigiani e piccole imprese. Se Romani parla di «misure tutto sommato blande», ribadendo che «da qualche parte bisogna pur cominciare per perseguire l’interesse generale», noi Verdi insieme agli ambulanti promettiamo battaglia e chiediamo una serie di deroghe: cominciando dalla sospensione dell’apertura di quelle strade perimetrali.
Siamo pronti a forme di protesta clamorose!
Oggi più che mai acquista, quindi, importanza l´incontro previsto l’8 gennaio 2009 alle 18,30 presso la sede dei Verdi per la Pace (Via Ten. G. Vacca, 10 a Monopoli). Durante l’incontro sarà costituito un tavolo di lavoro tecnico tra Partito dei Verdi per la Pace e commercianti ambulanti di piazza XX Settembre per discutere delle iniziative da intraprendere. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione che consenta lo svolgimento del mercato senza penalizzare in alcun modo il lavoro dei commercianti ambulanti. Speriamo di trovare una soluzione soddisfacente per tutte le parti, poiché la situazione di emergenza creatasi è frutto di omissioni pregresse, per le quali saremo altrimenti costretti a chiedere conto nelle sedi e nei modi opportuni. La gestione dell’ordinario è importante. Quando diviene insufficiente solo allora si passa a iniziative straordinarie.
Auspichiamo che, questa Amministrazione che dice di essere tanto attenta alla sostenibilità ambientale, faccia ritornare quell’area mercatale ad area pedonale, chiusa al traffico, anche per consentire di avere in città un’area (seppur limitata) con meno smog. Uscire dallo smog è una priorità non solo per tutelare la salute ma a far crescere la qualità della vita e a stimolare il rinnovamento in senso ecocompatibile della città.
I Verdi in ogni caso continueranno nella loro opera di controllo e protezione del mercato.
Appuntamento, quindi, in sede (Via Ten. G. Vacca, 10) giovedì 8 gennaio 2009, ore 18,30 per discutere con gli ambulanti e per la costituzione del tavolo tecnico.

venerdì 2 gennaio 2009

Fermiamo il massacro di Gaza: manifestazione



SABATO 3 GENNAIO 2009
MANIFESTAZIONE REGIONALE PUGLIESE.
CONCENTRAMENTO ORE 17.00 IN PIAZZA PREFETTURA A BARI



CONTRO LA PULIZIA ETNICA E IL TERRORISMO DI STATO ISRAELIANO
FERMIAMO IL MASSACRO DI GAZA!



E' partito sabato mattina l'attacco dell'esercito di occupazione israeliano sulla inerme popolazione civile palestinese già stremata da un lungo embargo che ha reso insufficienti e privi di strumenti adeguati gli ospedali della Striscia di Gaza.
A pochi giorni dai primi raid aerei israeliani sulla Striscia si contano 400 morti e 2000 feriti, di cui molti gravissimi, un bilancio destinato purtroppo a crescere.
Tra le vittime, dicono i mezzi d'informazione ufficiale, tante donne e tanti bambini, i cui corpi stanno arrivando a brandelli negli ospedali; secondo le fonti sanitarie di Gaza occorrerà trasferire i feriti più gravi in Egitto e non c'è un sufficiente numero di elicotteri per trasportarli.
I morti e i feriti di Gaza sono l'ennesima testimonianza della pulizia etnica che lo Stato israeliano da 60 anni sta portando avanti attraverso una guerra di occupazione, di apartheid, di violenza militare sull'intera popolazione palestinese.
Il pretesto dell'attacco "difensivo" dai missili qassam, che il primo ministro Olmert si è affrettato a propinare questa mattina ai ministri degli esteri di tutto il mondo, vuole distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale dal fatto che a Gaza un milione e mezzo di persone sta rischiando la morte da quasi due anni di embargo, che ogni giorno produce vittime.
Complici del terrorismo di Stato israeliano, l'appoggio militare statunitense e il silenzio dei governi europei, che lasciano che in Medio Oriente prosegua a compiersi indisturbato il tentativo di cancellare la Palestina dalle cartine geografiche, e con essa il suo popolo.
E' ormai evidente come alla condanna da parte della comunità internazionale dei crimini del nazifascismo non si accompagni ugualmente la condanna della storia e dell'attualità del progetto aberrante di cancellare il popolo palestinese.



NON C'E' TEMPO DA PERDERE!!! FERMATE IL MASSACRO DI GAZA!!!



SABATO 3 GENNAIO 2009
MANIFESTAZIONE REGIONALE PUGLIESE.
CONCENTRAMENTO ORE 17.00 IN PIAZZA PREFETTURA A BARI

PER
- L'IMMEDIATO STOP ALL'ATTACCO MILITARE SULLA STRISCIA DI GAZA
- LA FINE DELL'EMBARGO CONTRO LA POPOLAZIONE PALESTINESE DI GAZA- IL CONGELAMENTO DI TUTTI GLI ACCORDI POLITICI ECONOMICI E MILITARI TRA ITALIA E ISRAELE
- LA FINE DELL'OCCUPAZIONE ISRAELIANA DELLA PALESTINA

VITA, TERRA E LIBERTA' PER IL POPOLO PALESTINESE

Comunità Palestinese – Puglia
UDAP
Rifondazione Comunista – Puglia
Partito dei Comunisti Italiani – Puglia
Verdi – Puglia
RDB/CUB- Puglia
ARCI – Puglia
Alternativa Comunista
Confederazione Cobas
Comitato di Quartiere Paolo Sesto Taranto
Comitato di Quartiere Città vecchia Taranto
Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto
Network per i diritti globali Barletta
Centro di documentazione "Filorosso" Foggia
Associazione Most za Beograd - Bari



-------------------per le adesioni Taysir Hasan: 328.7628242