venerdì 24 aprile 2009

Risultati del sondaggio

Finalmente è venuto il momento di commentare il mio primo sondaggio.Alla chiusura delle votazioni sono stati conteggiati 57 voti: statisticamente non molti per dare una idea accurata delle reali proporzioni, ma quantomeno penso di poter dare una interpretazione abbastanza indicativa dei risultati.
Un blog dichiaratamente ambientalista, innanzitutto, non può non tener conto del fatto che le opinioni dei suoi lettori siano orientate verso una certa corrente di pensiero. Per questo, sul mio blog una domanda come "sei favorevole o contrario al nucleare?" non avrebbe avuto senso: i contrari avrebbero superato il 90%, e il sondaggio sarebbe stato inutile.Perciò la domanda del sondaggio "Cosa temi di più della tecnologia nucleare" dava per scontato che chi rispondeva fosse tendenzialmente contrario a una nuova adozione di questa opzione energetica, concentrandosi invece su quelli che sono i pericoli percepiti dai lettori del blog.


I risultati


I voti sono stati così distribuiti:

Il fatto che è una reazione a catena: 8 voti, pari al 14%

Le scorie esauste: 33 voti, pari a quasi il 58%

La paura di non sapere la verità: 16 voti, pari al 28%

Le emissioni in fase di esercizio: 0 voti

Il risultato di questo sondaggio offre quindi alcune conferme e alcune sorprese. Per parte mia immaginavo che restituisse un'opinione un po' più distribuita tra le opzioni possibili.Invece, il problema delle scorie esauste ha dimostrato di essere il maggiore punto di contrarietà, una contrarietà che ha assunto un grosso margine: più della metà dei voti.La "paura di non sapere la verità" segue con poco meno di un terzo dei voti; non è poco, considerando che si tratta di un problema che in teoria dovrebbe essere il più facile da risolvere.Le due risposte inerenti il "funzionamento" della centrale nucleare hanno raccolto molto poco. Addirittura, nessuno ha reputato di avere una forte preoccupazione nei confronti del suo esercizio quotidiano.

Ne trarrei quindi queste conclusioni:
Il problema delle scorie è, e probabilmente rimarrà a lungo, il più grande deterrente nei confronti della tecnologia nucleare. La motivazione può essere letta sia nella paura di avere a che fare con il trasporto di materiale radioattivo, sia nel rischio che i depositi (temporanei o permanenti che siano) possano disperdere radionuclidi nell'ambiente, sia ancora nella volontà di non consegnare una brutta eredità alle generazioni future.Il funzionamento generale di una centrale nucleare non desta grosse preoccupazioni. Si ha abbastanza fiducia nel fatto che la reazione a catena della fissione possa essere controllata senza problemi dalle tecnologie di contenimento attuali. Nessuno poi, ha ritenuto di preoccuparsi eccessivamente delle emissioni "quotidiane" (fatto che mi ha un po' sorpreso).La paura di non sapere la verità è abbastanza radicata nell'immaginario collettivo. Il cittadino italiano, diffidente (e come dargliene torto) verso le istituzioni, non riterrebbe di essere sufficientemente tutelato in caso di incidente. Combinando questa considerazione con la precedente, ne emerge un quadro per cui sembra che il ragionamento generale sia: "mi fiderei anche, ma solo fintanto che tutto va bene".

Commenti

A questo punto potremmo porci la domanda: "Che differenza c'è tra quanto viene percepito e la realtà dei fatti?". Certamente non posso dare "LA" risposta, perché molti aspetti della mia posizione sono questionabili, ma faccio qualche considerazione.
Il principio di funzionamento di un reattore nucleare si basa sulla reazione a catena generata dalla fissione. Questa è una caratteristica intrinseca di questa tecnologia che in passato ha creato tanti problemi, famigerato il caso del famoso incidente di Three Miles Island, negli Stati Uniti. In quel caso il nocciolo fuse e penetrò nel sottosuolo. Le tecnologie attuali creano un sistema di sicurezza molto più raffinato, ma è certo che se lo sfruttamento dell'energia nucleare non si basasse su questo principio, sarebbero intrinsecamente impossibili quasi tutti gli incidenti finora occorsi.
Le scorie esauste vengono vetrificate e quindi rese inerti. Non possono polverizzarsi, non hanno problemi di lisciviazione. Sembrerebbe di dedurre che sia sufficiente confinarle per non avere pericoli. Eppure, la scorsa primavera presso l'impianto di stoccaggio e riprocessamento di La Hague in Francia, furono rilevate alte dosi di radioattività nei corsi d'acqua e perfino nei prodotti caseari. Com'era potuto accadere?
La storia recente ha dimostrato che in qualunque Paese (anche "evoluto") si vada non c'è modo di sapere quante scorie vengono stoccate, come vengono trattate, quanto tempo passa dall'arrivo al riprocessamento, quale monitoraggio ambientale si faccia nei dintorni. Finchè esisteranno le scorie nucleari, non ci sarà adeguata trasparenza e non si chiuderà il ciclo, questo problema rappresenterà un grosso deterrente verso l'energia nucleare.La paura di non sapere la verità è un problema che sta acquisendo sempre più importanza, non perchè si tenda a nascondere le cose più che in passato, ma perchè ormai i cittadini cominciano a pretenderla e ad avere gli strumenti legali sia per ottenerla, sia per avere voce in capitolo nelle scelte. E' un processo straordinario, che molte istituzioni continuano a sottovalutare, compiendo errori di valutazione grossolani.
Veniamo infine al problema delle emissioni in fase di esercizio. Sono d'accordo sul fatto che in condizioni normali non ci sia di che preoccuparsi, e che la radioattività ambientale cresca di quantità molto basse rispetto alla variabilità del fondo naturale tra luogo e luogo. E' vero però che esiste una forma di impatto sottovalutata, che caratterizza tutte le centrali elettriche che basano la produzione di energia sul vapore: il consumo d'acqua. Una stima dell'U.S. Geological Survey ci indica che nel 2000, nei soli Stati Uniti, l'evaporazione del 3% del prelievo idrico utilizzato per il raffreddamento delle centrali (sia nucleari che termoelettriche), è costata ben 22 km cubi di acqua. Il suo contenimento nei prossimi anni potrebbe diventare un fattore determinante perfino per la sopravvivenza di alcune centrali elettriche "convenzionali" già esistenti.

giovedì 16 aprile 2009

SONDAGGIO



Cosa temi di più della tecnologia nucleare?



  1. Il fatto che è una reazione a catena

  2. Le scorie esauste

  3. La paura di non sapere la verità

  4. Le emissioni in fase di esercizio

Invia la tua risposta all’indirizzo verdi.monopoli@yahoo.it o lascia un commento a questo post


sabato 11 aprile 2009

Qualche precisazione utile di Angelo Bonelli



10 mesi di tagli alla difesa del suolo, al monitoraggio sismico, alla messa in sicurezza edilizia scolastica.
Bonelli: governo reintegri 510 milioni tagliati in un anno alla difesa del suolo, al monitoraggio sismico, alla messa in sicurezza delle scuole. Emblematica la soppressione del fondo per il monitoraggio del rischio sismico. I cittadini devono conoscere questi dati. In 10 mesi di governo son stati realizzati tagli alla difesa del suolo, alla prevenzione sismica, alla messa insicurezza del patrimonio edilizio scolastico e al risanamento del patrimonio monumentale. Con soli tre provvedimenti, decreto 112, decreto Gelmini e legge finanziaria, sono stati tagliati oltre 510 milioni di euro. Con questi dati vogliamo fare un' operazione verità. Non per irresponsabilità ma per grande senso di responsabilità e di amore nei confronti del nostro paese e del suo popolo, sarebbe bene che questi dati possano essere conosciuti dagli italiani affinchè le politiche di difesa del territorio e della popolazione cambino radicalmente nel nostro Paese. Non aggiungo nessun altro commento perchè eloquenti sono i punti che qui di seguito vengono riporatti a dimostrazione analitica dei tagli apportati.
A)Soppresso con il decreto 112/2009 il fondo per il monitoraggio sismico previsto dalla legge 244/2007 art. 2 comma 329 per un totale di 4,5 milioni di euro. La norma prevedeva "la prosecuzione delle attività di monitoraggio del rischio sismico attraverso l'utilizzo di tecnologie scientifiche integrate dai fattori di rischio delle diverse aree del paese."
B)Ridotti da 510 milioni di euro a 270 milioni di euro i fondi per la difesa del suolo. Fondi previsti dalla legge Finanziaria n.244/2007 art.2 comma 321, e ridotti drasticamente dall'ultima finanziaria.
C)Soppressi, con decreto 112/2009, i finanziamenti di 151milioni di euro destinati alla prevenzione e difesa suolo della Sicilia e della Calabria.
D)Soppresso, con legge finanziaria ultima, fondo 1 milione di euro per attuazione piani di difesa suolo.
E)Soppresso, con decreto 112/2009, fondo di 45 milioni di euro per ripristino paesaggio previsto da art.2 comma 404 della legge finanziaria n.244/2007.
F) Soppresso, con decreto 112/2009, fondo di 15 milioni dieuro per difesa suolo piccoli comuni, previsto da art.2 comma 331 legge 244/2007.
G)Ridotti di 22, 8 milioni di euro i fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici rispetto ad un fondo generale di 100 milioni di euro istituito con leggefinanziaria n 244/2007 art. 1 comma 625. L'articolo 7-bis, aggiunto al decreto legge 137/2008 (decreto Gelmini), apre una nuova partita. Voluto dal ministro dell'istruzione, MariaStella Gelmini, esso rifinanzia il piano antisismico, individuando uno stanziamento pari al 5% -e non più 10%- del piano per le grandi infrastrutture, come previsto nei precedenti piani. Questa norma applica una riduzione del 5%degli stanziamenti mentre il precedente piano aveva avuto uno stanziamento di 500 milioni di euro sulla base del 10%. E' abbastanza chiaro che ci troviamo di fronte ad una forte riduzione che allo stato attuale non è possibile quantificare.
H)Soppresso fondo di 30 milioni di euro per il risanamento e conservazione del patrimonio monumentale e dei siti Unesco previsto con legge finanziaria 244/2007 art.1 comma 443. Questi sono i dati l'Italia deve cambiare registro perchè questa politica di tagli a politiche strategiche per la sicurezza nazionale non solo devono cessare ma questi fondi sono la vera priorità con cui costruire anche quella ripresa economica di cui tanto si parla.
Il governo deve fare di tutto per reintegrare questi fondi.
Angelo Bonelli
ex-capogruppo Verdi Camera

venerdì 10 aprile 2009

Nel giorno del dolore



Costruire in Italia una cultura condivisa del territorio inteso come BENE COMUNE, che se ben gestito garantisce la sicurezza dei cittadini ( la sicurezza non è solo ordine pubblico e lotta alla criminalità, ma ha tante altre accezioni, quella di vivere in territori, scuole, case e ospedali SICURI è una di queste ed è fondamentale). Ma il territorio garantisce anche la ricchezza perché un paese come l’Italia che ha nel turismo di qualità una delle sue prime risorse: vanno dunque salvaguardate le coste il mare i centri storici e i beni culturali.Per affermare questa cultura alcune cose sono importantissime: contrastare sempre e in ogni modo l'abusivismo edilizio e soprattutto al Sud dove ci sono le aree sismiche più numerose e pericolose. Non vanno mai fatti e sono dunque stati errori enormi i vari condoni dell'abusivismo edilizio ( due solo negli ultimi 15 anni) perchè hanno fatto crescere case e strutture laddove non dovevano essere. L'esempio più macroscopico è quello dell'area vesuviana e dei campi Flegrei dove alle pendici del vulcano vivono a rischio della vita circa 900.000 persone. non consumare, cementificandolo, altro terreno agricolo. L'italia è uno dei paesi più cementificati d'europa ( e con il più alto consumo di cemento pro capite per abitante....più degli Usa) e dunque molto impermeabilizzato e di conseguenza più a rischio quando piove, anche normalmente, perchè il terreno agricolo che può assorbire l'acqua è sempre più scarso. abolire gli appalti al massimo ribasso che sono un vero e proprio cancro per la qualità dell'edilizia e delle opere pubbliche, un incentivo a fare male le opere..perchè vince l'appalto l'impresa che fa l'offerta più bassa ( e per farla più bassa risparmia sui materiali, sull'armatura del cemento...non rispetta le norme antisismiche..)...salvo poi rivedere i costi più e più volte in corso d'opera e a dare come esito finale una lievitazione dei costi enormi e tempi di realizzazione lunghissimi ( un esempio recente e doloroso è l'ospedale dell'Aquila costato 9 volte più di quanto fosse nella previsione iniziale e costruito in tempi biblici)Controllare che gli edifici vengano costruiti nel rispetto delle norme antisismiche….le norme e le leggi antisismiche non c’erano ma negli ultimi 15 anni le abbiamo fatte, dunque il problema è la loro applicazione. Chi deve controllare? Amministratori locali, genio civile che invece è stato praticamente estromesso dai controlli, e da ultimo anche la magistratura. Si parla molto di snellimento delle procedure e a volte per snellire si saltano controlli vitali per la sicurezza dei cittadini. Non si può dire il lunedì che le procedure vanno snellite e dopo una settimana, di fronte ad una catastrofe, lamentarsi sui controlli che mancano. Fino a che non risolveremo tutte le criticità strutturali del territorio non possiamo abbassare la guardia sui controlli. E questo andrebbe detto e fatto una volta per tutte.Creare un'unica autorità per il controllo del territorio: oggi il servizio idrogeologico sta al ministero Ambiente, quello sismico alla protezione Civile, quello dighe è stato smantellato.
Due regole per la ricostruzione:Recuperare il massimo possibile e non costruire tutto ex novo in luoghi diversi. Berlusconi propone New Town da fare attorno all'Aquila...nuove piccole città, nuove "Milano 2" ( un'esperienza che può funzionare forse a Milano ma non qui....qui andrebbbero fatte come alcuni hanno proposto casette dignitose di legno per gli sfollati e andrebbe ricostruito il centro storico della città, perchè è la cultura di quella città, le sue radici, la sua storia che andrebbe recuperata per ridare identità a chi l'ha persa. Circoscrivere e definire in tempi brevi le aree colpite, decidere le opere di ricostruzione da fare, quantificare le risorse necessarie e controllare come vengono gestiti i fondi.
Purtroppo un terremoto diventa quasi sempre un affare che dura decenni....piano piano si allarga l'area interessata dagli aiuti e si fanno opere che non hanno nulla a che vedere con la ricostruzione....l'esempio ultimo è san giuliano....crollò solo una scuola ma pochi mesi dopo e ancora oggi un’area vastissima era ed è interessata da opere di ricostruzione, compreso un mega viadotto che ancora non terminato e di nessuna utilità, tranne che per l’impresa che lo sta costruendo....ma lo stesso si può dire per il Belice che riceve ancora aiuti per opere imprecisate .....Chiarire cosa è una grande opera in un paese civile e moderno...non è una "opera grande "per dimensione o per la mole di appalti che muove...è quella che interessa milioni di persone e la qualità della loro vita, e che fa fare un salto di qualità e di civiltà a tutto il paese. Mettere in sicurezza edifici pubblici e privati, rifare le reti idriche che hanno un secolo, le fognature e i canali di scolo ( ricordiamo la frana di Sarno che fu così devastante proprio perché mancavano canali di scolo moderni?), riforestare con alberi particolari che abbiano radici solide nel terreno….questa è una grandissima opera pubblica ed è quella della quale l’Italia ha più urgente bisogno. Ecco perchè secondo noi la più grande opera pubblica in assoluto per l'Italia( e lo diciamo da diversi decenni) è la messa in sicurezza del territorio dai rischi sismici, idrogeologici e vulcanici. Un opera che interessa milioni di persone, quasi la metà della popolazione italiana, che darebbe lavoro e occupazione, che darebbe sicurezza a chi non ce l'ha mai avuta, che salverebbe vite umane, e che consentirebbe anche alle imprese edili di riconvertirsi su modelli qualitativi come avviene in tanti altri paesi del mondo. Un opera più grande e civile nel senso alto del termine non esiste.Per questa ragioni ( per cominciare a mettere mano a questa grandissima opera pubblica prioritaria) abbiamo proposto e proponiamo di iniziare stornando verso la ricostruzione dell'Abruzzo e verso la messa in sicurezza di scuole e ospedali in tutte le aree sismiche i fondi pubblici già destinati al Ponte sullo Stretto. Non per riaprire un dibattito ideologico che sarebbe solo stucchevole. Anche se fosse fattibile e ambientalmente e finanziariamente sostenibile ( e secondo noi non lo è ma secondo altri potrebbe esserlo) questa opera sicuramente non è prioritaria. Non lo è se vogliamo cominciare a risolvere gap strutturali enormi e di base . Noi , diversamente dal centro destra , proponiamo altre priorità perchè le risorse sono limitate e un governo e uno stato devono essere in grado di fare scelte chiare e in favore di milioni di cittadini. Anche il Piano Casa proposto dal Governo era sbagliato prima del terremoto e non ci voleva un terremoto per capirlo , gli incentivi fiscali o i bonus non vanno dati per aumentare le cubature ma per mettere a norma sismica le abitazioni o per il risparmio energetico, per questo continuiamo a chiedere con precise proposte che quel piano cambi radicalmente. Guardiamo all’esempio del Friuli, una regione che dopo il terremoto ha ricostruito bene e in fretta ma dando agevolazioni rigorosamente solo a seguito di adeguamenti antisismici. Noi proponiamo un PIANO DECENNALE PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO DA TUTTI I RISCHI, CHE PREVEDA MOMENTI DI VERIFICA ANNUALE DELLO STATO DI AVANZAMENTO DA PARTE DEL PARLAMENTO, UNITAMENTE ALLE REGIONI. SEMBRA UNA DATA LONTANA MA PER UN PAESE CHE NON E’ MAI PARTITO LA COSA IMPORTANTE è PARTIRE E ARRIVARE A CONCLUSIONE IN UNA DATA CERTA. ANCHE SE CI ACCORGESSIMO CHE DI ANNI NE SERVONO VENTI SAREBBE SEMPRE UN ORDINE DI GRANDEZZA ACCETTABILE….RISPETTO AGLI 80-90 ANNI DI IMMOBILISMO CHE ABBIAMO ALLE SPALLE. POTER DIRE CHE LAVORIAMO PERCHE’ TRA QUINDICI ANNI UN TERREMOTO O UNA ALLUVIONE NON FACCIANO PIU’ VITTIME MI PARE UNA COSA ENORME. La spesa per mettere in sicurezza è una spesa enorme ma intervenire a valle, dopo il disastro, costa ancora di più. Certamente ci è costato cifre impressionanti nel corso di un secolo o anche solo negli ultimi 50 anni. Così ci dicono gli economisti….non solo gli ecologisti. Se avessimo iniziato la messa in sicurezza e la prevenzione dieci o venti o trenta anni or sono alla fine avremmo risparmiato tante vite, tanto territorio e tantissimo denaro. E oggi avremmo un paese più sicuro e persone più felici. Come ci dicono gli economisti se non si interviene sulla prevenzione andrebbero messi nel bilancio annuale i cosiddetti “ COSTI DEI DANNI ATTESI” perché è ovvio purtroppo che ogni anno una o due alluvioni, un terremoto e qualche frana sarà prevedibile. La spesa per la messa in sicurezza non è solo una spesa di civiltà e a salvaguardia della vita dei cittadini e della loro sicurezza ma è anche un buon investimento economico a lungo termine.
Dati Numerici ( fonti :Protezione Civile, Eurispes, Cnr )
Mappa sommaria del rischio ( l’Italia è dopo la California e il Giappone la terza area del mondo a rischio) , il 40% della popolazione ( oltre 25 milioni di persone) vive in aree a rischio, il 64% degli edifici sono stati costruiti prima delle norme sismiche e della loro classificazione.Rischio sismico200 terremoti distruttivi a partire dall’anno 1000Oltre 121.000 vittime nell’ultimo secoloRicordiamone alcuniNel 1908 Messina 85.000 vittimeNel 1915 Avezzano 32.000 vittimeNel 1968 Belice 300 vittimeNel 1976 Friuli 970 vittimeNel 1980 Irpinia 2750 vittimeoggi l’Abruzzo con oltre 270 vittimeDanni per 120.000 miliardi di lire ( 62 miliardi euro) solo negli ultimi 20 anniRischio idrogeologico5400 alluvioni e 11.400 frane negli ultimi 80 anniLa calabria ha l’82% del suo territorio a rischio, la Liguria il 69%, la Sicilia il 60%, le marche l’84%, la Toscana il 61%,, l’emilia il 45%, il Friuli il 53% il Piemonte il 38% ...e cosi via…..30.000 miliardi di lire di danni solo negli ultimi 20 anni In ottantanni la cifra si quadruplica.100 vittime solo negli ultimi 3 anni, ma nel 93 per esempio solo in un anno ci furono 343 vittime.A reggio Calabria si continua a costruire nel letto delle fiumare, un anno fa il paesino di Cavallerizzo, prov Cosenza, fu inghiottito da una frana, sul Po continuano estrazioni abusive di inerti e nell’area di esondazione del Piave ci sono vari importanti insediamenti industriali.Rischio Vulcanico2 milioni di persone vivono in aree a rischio vulcanicodelle quali 1 milione solo nell’area Vesuvio e Campi Flegrei.Altri dati:La protezione civile calcola che siano 80.000 gli EDIFICI PUBBLICI vulnerabili( scuole, ospedali, uffici, caserme) a cui si aggiungono strade ponti e ferrovie. Le SCUOLE edificate in aree a rischio sono 22.000 ( 16.000 delle quali in aree ad altissimo rischio e di queste 9.000 non sono state costruite rispettando i criteri antisismici). Significa che circa 8-9 milioni di bambini e ragazzi ogni mattina entrano in classi dove non ci sono i requisiti di sicurezza previsti dalla legge. Per mettere in sicurezza le scuole servirebbero 4 miliardi di euro, attualmente sono stati stanziati dal Cipe solo 494 milioni di euro per intervenire su circa 1500 scuole su 9000. Di tutte le scuole italiane solamente il 32 per cento ha certificati di agibilità statica. ( in Abruzzo l’8,51%, in lombardia il 31%, in Piemonte il 38% e così via…). Dati Legambiente pubblicati sul Sole 24 ore. Gli OSPEDALI da mettere a norma nelle aree a rischio sono 500A questi si aggiungono circa 7 milioni di CASE PRIVATE a rischio.3 milioni di italiani vivono in aree ad alta sismicità, 21 milioni a media sismicità, 15 a bassa sismicità, 20 milioni a sismicità minima.

martedì 7 aprile 2009

Sinistra e Libertà stimata al 5,2%



Un nuovo Parlamento europeo grossomodo non molto dissimile da quello attuale, per quanto riguarda la composizione e il peso delle forze politiche, ma con alcune importanti novità e un leggero spostamento dell’equilibrio complessivo verso il centro sinistra, nonostante la sostanziale tenuta del Ppe come primo gruppo dell’Assemblea. Questo il quadro che uscirà dalle elezioni europee di giugno, secondo le previsioni del modello "Predict09.EU", alla base di un rapporto presentato oggi a Bruxelles dalla società di consulenza e pubbliche relazioni Burson-Marsteller. Il modello è stato sviluppato dai professori Simon Hix, della London School of Economics, e Michael Marsh, del Trinity College di Dublino, e commissionato da Burson-Marsteller, è stato presentato oggi a Bruxelles. Secondo le previsioni, il Ppe resterà il primo gruppo politico di Strasburgo, con 249 seggi e il 33%, ma subendo una riduzione del proprio peso politico rispetto ad oggi (37%, 288 seggi) anche al netto della riduzione complessiva degli eurodeputati prevista dal Trattato Ue (passeranno dagli attuali 785 a 736). Dietro, il Pse, con 209 seggi (oggi ne ha 217), che rappresenterebbero il 29% dell’Aula, con un aumento di due punti rispetto al 27% attuale. I liberaldemocratici, terzo gruppo dell’Assemblea, avrebbero 87 seggi (poco meno del 12%, oggi sono poco sotto il 13%, con 100 eurodeputati). Secondo il rapporto, mentre nell’attuale Assemblea le forze combinate del centro destra sono numericamente maggioritarie (40%) rispetto a quelle del centro sinistra (38%), dopo le elezioni vi sarà un sostanziale equilibrio (41% per entrambi i fronti). Politicamente, questo dato non dovrebbe modificare la maggioranza a geometria variabile (secondo i temi in discussione) che esiste tradizionalmente nell’Europarlamento, e che vede nei liberaldemocratici l’ago della bilancia. Un ago che pende decisamente verso il centro sinistra (compresi i Verdi e spezzoni dello stesso Ppe) sulle questioni ambientali, i diritti civili e le questioni di giustizia e affari interni (come l’immigrazione), e verso il centro destra quando sono in ballo le scelte economico-sociali, come per liberalizzazioni e privatizzazioni. Sulla situazione italiana gli autori dello studio lamentano la "notoria difficoltà di fare previsioni a causa dei cambiamenti di partito e di schieramenti nelle elezioni". Questa, ricordano, "sarà la prima battaglia elettorale fra i due nuovi grandi partiti", il Pdl e il Pd. "Noi - ha detto il professor Hix - prevediamo che il partito di Berlusconi avrà un risultato leggermente peggiore di quanto i sondaggi prevedono attualmente, ma perderà un solo seggio rispetto a cinque anni fa. D’altra parte, ci aspettiamo che il Pd abbia risultati leggermente peggiori che nel 2004". Le previsioni assegnano al Pdl il 32,5% e 25 seggi, all’Udc il 5,3% e quattro seggi, al Pd il 29,8% con 17 eurodeputati nel gruppo Pse e sei nel gruppo liberale, e all’Idv il 6,6% con cinque seggi. E’ prevista anche un’affermazione di Sinistra e Libertà con il 5,2% (quindi al di là del fatidico 4% di sbarramento) e con quattro eurodeputati.

lunedì 6 aprile 2009

APPELLO ALLA SOLIDARIETA' CON L'ABRUZZO



Cari amici e amiche, stiamo cercando di organizzare una rete di solidarietà e primo aiuto per la popolazione abruzzese colpita dal sisma. Tutte le nostre iniziative saranno coordinate con la Protezione Civile, da cui stiamo attendendo informazioni e direttive più dettagliate.


RETE DI ACCOGLIENZA SFOLLATI Stiamo predisponendo una rete di persone disponibili ad ospitare gli sfollati. Per questa ragione vi chiediamo, se abitate in regioni prossime alle zone interessate dal sisma e siete nella condizione di ospitare qualcuno, di comunicarci a partire da ora le seguenti informazioni: nome, cognome, indirizzo, telefono, indirizzo e-mail, numero delle persone che potete accogliere, numero delle stanze e durata approssimativa della disponibilità.Il nostro indirizzo e-mail è sinistraeliberta.volontari@gmail.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. e tel. Annagrazia 328.8638712Potete telefonarci.


GRUPPI DI VOLONTARI Stiamo comunicando alla Protezione Civile le disponibilità dei nostri militanti, attivisti e simpatizzanti a recarsi in Abruzzo per fornire assistenza, aiuto e soccorso alla popolazione. Chi di voi fosse disponibile può comunicarcelo fin da ora all’indirizzo: sinistraeliberta.volontari@gmail.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. e al numero di tel. Annagrazia 328.8638712. IMPORTANTE: Comunicare nella mail i giorni di disponibilità e anche, nel caso le aveste, le competenze specifiche che potrebbero essere utili ai soccorsi (es. medici, ingegneri, infermieri, psicologi, assistenti sociali, cuochi).


RACCOLTA COPERTE, MEDICINALI, VESTIARIO, MATERIALI UTILI A RIMUOVERE LE MACERIE Stiamo verificando con la protezione civile la reale necessità di una raccolta di materiale di cui sopra. Nelle prossime ore vi daremo nuove informazioni attraverso le newsletter e il nostro sito, e nel caso fosse realmente utile predisporremo centri di raccolta.


RACCOLTA FONDI PER L’EMERGENZA ABRUZZO Stiamo raccogliendo fondi da destinare all’emergenze immediata e i soccorsi. Per farlo stiamo aprendo un apposito conto corrente di Sinistra e Libertà che sarà attivo da domani.


DONAZIONI DI SANGUE Pare dagli ultimi aggiornamenti che non ci sia un’emergenza sangue, in ogni caso se si dovesse ripresentare questo problema chi vuole donarlo può farlo in Abruzzo: presso l'ospedale di Pescara - Dipartimento di Medicina Trasfusionale PO "Spirito Santo" Via Fonte Romana 8 - 65124 Pescara Telefono 0854252687. Oppure ci si può rivolgere agli altri ospedali abruzzesi. Nel resto d’Italia si può donare sangue in tutte le sedi Avis del Paese. Per trovare quella più vicina: www.avis.it

Mitico VENDOLA!


Posto in questo spazio alcuni estratti del discorso di Nichi Vendola, che ieri ha tenuto allo Spazio 7 della Fiera del Levante. Per fortuna con me avevo la minuta...
''In questi anni siamo stati accanitamente antiberlusconiani mentre anche la sinistra cominciava a bere dal calice amaro del berlusconismo e ad avere quelle cultura e quella idea del mondo. Parlavamo di Berlusconi e non ci accorgevamo del berlusconismo. Smettiamola di guardare alla persona, di farne una specie di feticcio da colpire e contro cui accanirsi''

''Qualcuno ha strumentalizzato e usato in maniera manipolatoria il mio concetto quando l'altro giorno ho detto che Berlusconi e' un genio. Ha guadagnato non solo le elezioni ma anche una capacita' di consenso nella societa' italiana che e' veramente impressionante. I precari che votano Berlusconi o gli operai in cassintegrazione che votano Lega non sono masochisti. La gente che vota a destra, avendo ragioni sociali per votare da un'altra parte, non e' strana ma e' gente che ha un racconto dalla destra e non ha nessun racconto dalla sinistra''

''Credo di poterlo dire insieme alla Cgil: se ci sono risorse importanti che vengono destinate al sistema di impresa, io chiedo una moratoria dei licenziamenti di tutti i lavoratori nelle imprese non solo nel nome della giustizia sociale ma nel nome delle ricette antirecessive e anticicliche. La moratoria e' fondamentale perche' essere sbalzati nell'area del non-lavoro, precipitare nei dirupi del licenziamento significa non avere piu' potere d'acquisto e quindi alimentare i circuiti negativi della crisi e della recessione. Questa crisi e' anche di liquidita' e di disponibilita' economica delle imprese e delle famiglie. Noi chiediamo la defiscalizzazione degli ammortizzatori sociali perche' un operaio in cassintegrazione non debba pagare al fisco nulla. E suggerisco di intervenire in maniera piu' cospicua nei confronti di famiglie che intendono mandare i figli all'Università"

''Ho visto che sono circondato da precettori, quelli che mi danno consigli. Sembrano tutti un po' consigli interessati. Mi dicono, 'attenzione se vai a Strasburgo cosa succede in Puglia? Non abbiamo un altro candidato'. Come no? Io mi dichiaro candidato per le prossime elezioni regionali, sono disponibile''

''Io mi candido non perche' la mia ambizione e' il seggio a Strasburgo ma perche' c'e' un pezzo di popolo che mi ha chesto di farlo per dare voce a una speranza, per rimettere in piedi un cantiere che sia utile alla societa' italiana. Nella mia vita ho avuto un solo precettore che mi diceva: 'stringi i denti, fatti forza e pensa che non sei solo' e, questa mattina, penso che non soltanto io ho fatto questo pensiero, ma molti di voi sono venuti qui e hanno detto non siamo soli. Non sono mai fuggito alle mie responsabilità"

"La pace c’è quando si costruisce un orizzonte di giustizia e di inclusione"

"Le vestali della libertà liberale, che quando si tratta della vita degli altri ragionano all’ingrosso"

"Il populismo comunque camuffato non è una cultura di sinistra"
"Le genialità di Berlusconi, allora, sta nell’aver interpretato la cultura reazionaria italiana, nell’aver sdoganato il residuo di una cultura clerico-fascista, che oggi si esprime in un linguaggio volgare e intollerante"