sabato 21 novembre 2009

Sorella Acqua!

Dopo settimane di polemiche sui giornali e migliaia di mail di protesta nelle caselle dei nosti parlamentari, la maggioranza ha votato la privatizzazione dell’acqua. Che detta così è detta male, perché – proprio grazie ad un emendamento del Partito democratico, approvato al Senato – il decreto appena licenziato ribadisce che la proprietà dell’acqua resta pubblica. Quello che si privatizza è invece la sua distribuzione, e qui il discorso si fa più complesso: tanto complesso che si sarebbe dovuto aver bisogno di tempo e attenzione, ma il governo ha liquidato il tutto con la 26esima fiducia in 18 mesi, proprio per affogare sul nascere il dissenso di parte della maggioranza.
Cominciamo dai problemi generali, che in effetti non mancano: più della metà degli italiani non ha un sistema di depurazione; il 30% dell’acqua viene disperso; il nostro sistema fognario non è degno di un Paese civile. Esistono parecchi casi di sprechi e di inefficienze – l’acquedotto pugliese è stato citatissimo negli interventi in Aula – ma ci sono anche diversi esempi di buongoverno, indipendentemente dal fatto che i gestori siano pubblici oppure misti: non sempre, insomma, una gestione privata corrisponde ad un servizio efficiente, né è detto che pubblico sia sinonimo di incapacità. D’altra parte, in Europa abbiamo esperienze molto diverse: sono efficienti sia la Germania (che ha una gestione pubblica delle risorse idriche) sia la Francia (che ne ha una mista). Perché, allora, abbiamo sostenuto chi ha votato contro questo decreto? Perché innanzitutto non crea un’autorità indipendente, che vigili sulle tariffe e sui servizi offerti dai gestori privati: l’unica concessione ottenuta è stata l’approvazione di un ordine del giorno da parte del PD nella seduta del 18 novembre, durante la quale si è mandata sotto la maggioranza per 6 volte, ma sappiamo tutti quanto poco possa valere un ordine del giorno per un governo che non rispetta neppure gli impegni internazionali. Inoltre, perché questo provvedimento obbliga i Comuni a vendere quote di società che gestiscono il servizio idrico, indipendentemente dall’efficienza dello stesso: è un regalo enorme fatto ad alcuni grandi gruppi privati, sia italiani (come Acea e Iride) che stranieri (come le francesi Veolia e Suez). E se cerchi Suez su Google, tanto per fare un esempio, scopri che un mese fa la città ungherese di Pécs “ha rescisso il contratto con la compagnia, accusandola di speculazione e di mancanza di trasparenza dopo avere riscontrato che le tariffe eccessive imposte sull’acqua andavano contro gli interessi dei residenti”. Se l’idea fosse stata quella di migliorare il servizio, insomma, saremmo stati disposti a discuterne: con le garanzie di cui sopra, naturalmente, ma ne avremmo anche discusso. Se invece si tratta di fare un favore a qualche grande impresa – o magari, la butto lì, a qualche potere forte in campo economico – non ci siamo proprio, né ci saremo mai.

giovedì 19 novembre 2009

Il mio intervento alla manifestazione studentesca contro il Decreto Gelmini.


L'Università tornerà ad essere lo strumento di riproduzione delle solite corporazioni.Chiuderanno le scuoke con meno di 50 alunni di 1083 Comuni (181 con scuole fino a 15 alunni, 184 con scuole fino a 20 alunni, 718 con scuole fino a 50 alunni)....Chiuderanno 300 scuole sotto i 50 studenti.135 scuole elementari e medie presso istituti ospedalieri7 annesse a istituti d'arte7 annesse a convitto4 annesse a conservatori3 per ciechi2 per sordomuti522 secondarie di secondo grado (di queste 346 serali e 55 carcerarie)


Il video al link:


http://www.faxmonopoli.altervista.org/index.php?option=com_seyret&Itemid=35&task=videodirectlink&id=204


martedì 17 novembre 2009

IL DENARO ‘PESA’ PIU’ DELL’ACQUA!

Una lettera di Padre Alex Zanotelli in cui propone le linee guida per il rilancio della battaglia sull'Acqua Bene Pubblico.
E’ stato uno shock per me sentire che il Senato , il 4 novembre scorso, ha sancito la privatizzazione dell’acqua. Il voto in Senato è la conclusione di un iter parlamentare che dura da due anni. Infatti il governo Berlusconi, con l’articolo 23 bis della Legge 133/2008, aveva provveduto a regolamentare la gestione del servizio idrico integrato che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società , mediante il rinvio a gara , entro il 31 dicembre 2010. Quella Legge è stata approvata il 6 agosto 2008, mentre l’Italia era in vacanza. Un anno dopo, precisamente il 9 settembre 2009, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge (l’accordo Fitto- Calderoli), il cui articolo 15, modificando l’articolo 23 bis, muove passi ancora più decisivi verso la privatizzazione dei servizi idrici, prevedendo: L’affidamento della gestione dei servizi idrici a favore di imprenditori o di società, anche a partecipazione mista (pubblico-privata) , con capitale privato non inferiore al 40%; Cessazione degli affidamenti ‘in house’ a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni alla data del 31 dicembre 2011. Questo decreto è passato in Senato per essere trasformato in legge. Il PD , che è sempre stato piuttosto favorevole alla privatizzazione dell’acqua, ha proposto nella persona del senatore Bubbico, un emendamento-compromesso:l’acqua potrebbe essere gestita dai privati, ma la proprietà resterebbe pubblica. Questa proposta , fatta solo per salvarsi la faccia , passa con un voto bipartisan! Ma la maggioranza vota per la privatizzazione dell’acqua. L’opposizione (PD e IDV), vota contro il decreto-legge. E così il Senato vota la privatizzazione dell’acqua, bene supremo oggi insieme all’aria! E’ la capitolazione del potere politico ai potentati economico-finanziari. La politica è finita!E’ il trionfo del Mercato, del profitto. E’ la fine della democrazia. ”Se la Camera dei Deputati- ha detto correttamente il Forum dei movimenti dell’acqua –non ribalterà il misfatto del Senato, si sarà celebrata la delegittimazione delle Istituzioni.” Per questo dobbiamo denunciare con forza: il governo Berlusconi che , con questo voto al Senato, ora privatizza tutti i rubinetti d’Italia. “Questo decreto segna un passaggio cruciale per la cultura civile del nostro paese e per la sua Costituzione- scrivono Molinari e Lembo del Contratto Mondiale dell’Acqua. I Comuni e le Regioni vengono espropriati da funzioni proprie con un vero attentato alla democrazia.” il partito di opposizione, il PD, che continua a nicchiare sulla privatizzazione dell’acqua (sappiamo che il nuovo segretario Bersani è stato sempre a favore della privatizzazione). E, infine, tutta l’opposizione, per non aver portato un problema così grave all’attenzione dell’opinione pubblica. Per questo rivolgiamo un appello a tutti i partiti perché ritirino questo decreto o tolgano l’acqua dal decreto. E questo devono farlo adesso che il decreto legge passa alla discussione nella Camera dei Deputati. Si parla che il decreto potrebbe essere votato il 16 novembre. E ai partiti di opposizione chiediamo che dichiarino ufficialmente la loro posizione tramite il loro segretario nazionale e diano mandato al partito di mobilitarsi su tutto il territorio nazionale. E chiediamo altresì , ai partiti di opposizione di riportare in aula la Legge di iniziativa popolare che ha ottenuto nel 2007 400.000 firme ed ora dorme nella Commissione Ambiente della Camera. Chiediamo alle Regioni di: impugnare la costituzionalità dell’articolo 15 del decreto Fitto-Calderoli; varare leggi regionali sulla gestione pubblica del servizio idrico. Chiediamo ai Comuni di: Indire Consigli Comunali monotematici sull’acqua; dichiarare l’acqua bene di non rilevanza economica; fare la scelta dell’Azienda Pubblica speciale per la gestione delle proprie acque. Questa opzione ,a detta di molti avvocati e giuristi, è possibile anche con l’attuale legislazione . Si tratta praticamente di ritornare alle vecchie municipalizzate. Chiediamo ai sindacati di : pronunciarsi sulla privatizzazione dell’acqua tramite i propri segretari nazionali; mobilitarsi e mobilitare i cittadini contro la mercificazione dell’acqua. Chiediamo infine alla Conferenza Episcopale Italiana(CEI) di : proclamare l’acqua un diritto fondamentale umano , come ha fatto il Papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate dove parla “dell’accesso all’acqua come diritto universale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni”(n.27); protestare , in nome della vita, come afferma il Papa nell’enciclica,contro la legge che privatizza l’acqua; chiedere alle comunità parrocchiali di organizzarsi sia per informarsi sia per fare pressione a tutti i livelli, perché l’acqua non diventi merce. Infatti l’acqua è sacra, l’acqua è vita, l’acqua è un diritto fondamentale umano. Questo bisogna ripeterlo ancora di più, in un momento così grave in cui con il surriscaldamento del pianeta, rischiamo di perdere i ghiacciai e i nevai, e quindi buona parte delle nostre fonti idriche. E lo ripetiamo con forza alla vigilia della conferenza internazionale di Copenhagen, dove l’acqua deve essere discussa come argomento fondamentale legato al clima. Per questo chiediamo a tutti, al di là di fedi o di ideologie perché ‘sorella acqua’ , fonte della vita, venga riconosciuta da tutti come diritto fondamentale umano e non sottoposta alla legge del mercato. Si tratta di vita o di morte per le classi deboli dei paesi ricchi , ma soprattutto per i poveri del Sud del mondo che la pagheranno con milioni di morti per sete.
Alex Zanotelli

martedì 10 novembre 2009

VERSO LA COSTITUENTE ECOLOGISTA, APERTA A TUTTI

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE ORE 11 PRESSO L'HOTEL PALATINO IN VIA CAVOUR a ROMA: ASSEMBLEA DEI VERDI VERSO LA COSTITUENTE ECOLOGISTA , APERTA A ISCRITTI E NON ISCRITTI.

È passato meno di un mese dal congresso di Fiuggi del 9-10-11 ottobre scorso, dove abbiamo deciso di avviare una svolta storica per i Verdi italiani: l'uscita da Sinistra e Libertà e l'avvio di una fase costituente ecologista rivolta a tutte le realtà sociali, associazioni ambientaliste, comitati e cittadini interessati. Questa svolta viene guardata con molto interesse da vasti settori della società italiana, che non avevano condiviso la precedente collocazione dei Verdi in un ambito ideologico superato e ristretto. Le grandi emergenze ambientali e sociali, strettamente connesse tra loro, riguardano tutti i cittadini e le famiglie italiane: nostro compito è parlare davvero a tutti, trasversalmente, superando le barriere ideologiche del Novecento. Abbiamo di fronte a noi una grande sfida. Ognuno di noi può, se affronta con coraggio ed energia questo momento, dare un contributo determinante a raggiungere un ambizioso obiettivo: quello di costruire una grande forza ecologista del Terzo millennio anche in Italia, così come già accade in molti paesi d'Europa. Dobbiamo nella nostra azione quotidiana spiegare a tutti, singoli cittadini, comitati e associazioni, la storica e coraggiosa svolta decisa dai Verdi Italiani. Per dare impulso e credibilità a questo progetto verso la Costituente ecologista, è necessario e urgente avviare anche una forte ripresa delle iniziative politiche e della presenza dei Verdi nelle realtà territoriali, insieme a tutti gli Ecologisti interessati ad un comune impegno. Il prossimo 31 dicembre scade il tesseramento ai Verdi per l'anno 2009, l'anno della svolta. Mai come in questo momento nella nostra storia possiamo collegare direttamente l'iscrizione ai VERDI con l'adesione e il sostegno all'ambizioso e appassionante progetto politico-culturale della COSTITUENTE ECOLOGISTA. Chiedo a tutti e tutte un grande impegno per realizzare fin da subito e nelle prossime settimane una vasta campagna di iscrizione ai Verdi finalizzata a costruire insieme il nostro futuro, dando forza al progetto della Costituente ecologista assieme a tutti gli Eologisti italiani.
VI ASPETTIAMO SABATO 14 NOVEMBRE A ROMA HOTEL PALATINO VIA CAVOUR.. DIFFONDETE QUESTO MESSAGGIO...

venerdì 6 novembre 2009

Attacco del Governo ai beni comuni acqua, energia, gas, trasporto urbano tutto privatizzato entro tre anni




Il Senato il 4 novembre ha approvato l'Art.15 del DL 135/09 che, al più tardi entro il 2012, priverà gli enti locali della gestione di tutti i servizi pubblici che saranno privatizzati e dati in pasto alle multinazionali. Lo stesso decreto dovrà essere approvato alla Camera entro il 24 novembre.

Le organizzazioni e i movimenti sociali chiamano tutti i cittadini del nostro Paese alla mobilitazione. E iniziata la Campagna Salva Acqua per impedire la svendita del nostro futuro. Decine di municipi di tutta Italia si affrettano a modificare i loro statuti inserendo la clausola acqua bene di non rilevanza economica per iniziare percorsi di lotta e resistenza giuridica ed evitare lespropriazione di questo patrimonio comune. Il Forum italiano dei movimenti per lacqua ha programmato per i prossimi giorni manifestazioni ad oltranza sotto Montecitorio, e ha iniziato raccolta firme e appelli contro lart.15.
E intanto, sospinta dai comitati pugliesi in difesa dellacqua, la giunta regionale della Puglia ha dato inizio a un percorso per la ripubblicizzazione dellacquedotto più grande dEuropa. La conferenza stampa si terrà a Roma, lunedì 9 novembre alle ore 12, presso la sede romana della Regione Puglia in Via Barberini 36. Interverrano il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, lAssessore Regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati, il Segretario Generale Funzione Pubblica della CGIL Carlo Podda, il rappresentante del Forum Italiano dei Movimenti per lAcqua Marco Bersani e la referente del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune Margherita Ciervo
Di seguito il Comunicato del Forum italiano dei movimenti per lacqua contro lart. 15 e sulla Conferenza Stampa per la ripubblicizzazione dellacquedotto pugliese.

Il Senato approva la privatizzazione dell'acquaCresce l'indignazione nel paese e diviene un'onda inarrestabile!
Il Forum Italiano dei Movimenti per lAcqua giudica gravissima la privatizzazione dellacqua, avvenuta ieri 4 novembre al Senato con lapprovazione dellArt.15 del DL 135/09.Mentre continua a giacere nei cassetti istituzionali la legge diniziativa popolare per la ripubblicizzazione dellacqua, che ha raccolto oltre 400.000 firme, i Senatori decidono la rapina dellacqua, consegnandola ai privati e alla speculazione finanziaria.Consideriamo questa approvazione illegittima ed incostituzionale, in quanto si espropriano i cittadini di un bene comune e diritto umano universale!Se la Camera dei Deputati non ribalterà il misfatto del Senato, davanti agli occhi attenti del Paese si sarà celebrata la delegittimazione delle Istituzioni.Alle forze politiche di opposizione diciamo con chiarezza che stante la posta in gioco, consideriamo lazione parlamentare di contrasto e il voto contrario solo lavvio di una attività che va sviluppata a tutto campo e in ogni direzione per la ripubblicizzazione dellacqua.Ai Sindaci e agli Enti Locali che da tempo sono scesi in campo per lacqua pubblica chiediamo di far sentire forte la propria voce, dichiarando da subito che non ottempereranno ad una legge che li espropria di una titolarità stabilita dalla Costituzione.Chiamiamo da subito la cittadinanza, il popolo dellacqua, le realtà sociali e territoriali, le reti ambientaliste e per la tutela dei beni comuni, le organizzazioni sindacali e il movimento degli studenti, ad una mobilitazione straordinaria partecipando alla manifestazione davanti al Parlamento in occasione del dibattito alla Camera.Il Governo ha scelto la Borsa.Noi abbiamo scelto la vita, il diritto al futuro!

La Puglia verso la ripubblicizzazione dell'acquaConferenza stampa congiunta Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune" e Regione Puglia
La conferenza stampa, che si terrà Lunedì 09 Novembre alle ore 12,00 presso la sede romana della Regione Puglia in Via Barberini 36, ha l'obiettivo d'illustrare i principi inerenti la delibera recentemente approvata dalla Giunta Regionale pugliese e soprattutto il percorso che condurrà alla ripubblicizzazione dell'Acquedotto pugliese (Aqp).La delibera approvata lo scorso 20 Ottobre ha sancito lavvio della ripubblicizzazione dellAqp, definendo lacqua un "bene comune e un diritto umano universale" e il servizio idrico come "servizio di interesse regionale privo di rilevanza economica" e nel contempo decidendo di impugnare presso la Corte Costituzionale lArt.15 del D.L. 135/09 in quanto lesivo delle prerogative assegnate dalla Costituzione alle Regioni.Grazie alle mobilitazioni messe in campo dal Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune" e dal Forum Italiano dei Movimenti per lAcqua, la Regione si è inoltre impegnata ad approvare a breve una legge regionale che trasformi lAcquedotto Pugliese da S.p.A. ad ente di diritto pubblico, definendo così la totale fuoriuscita dellacqua dalle leggi del mercato. A tal fine verrà istituito un Gruppo di lavoro congiunto Regione Puglia, Comitato Pugliese Acqua Bene Comune e Forum dei Movimenti per lAcqua con il compito di presentare alla Giunta, entro il 31 Dicembre 2009, una proposta di concretizzazione dei principi contenuti nel provvedimento. Interverrano il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, lAssessore Regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati, il Segretario Generale Funzione Pubblica della CGIL Carlo Podda, il rappresentante del Forum Italiano dei Movimenti per lAcqua Marco Bersani e la referente del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune Margherita Ciervo.Forum Italiano dei Movimenti per l'AcquaComitato Pugliese "Acqua Bene Comune"


Per riscontro e contatti:
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225
Lun.-Ven. 15:00-19:00; Cell. 333 6876990
CAMPAGNA NAZIONALE SALVA L'ACQUA IL GOVERNO PRIVATIZZA L'ACQUA !