sabato 16 maggio 2009

Nuovo mega ettrodotto a Monopoli: foto esclusive di un giornale locale

A seguito dell'articolo apparso oggi su Fax (giornale locale largamente fruito) dal titolo "Sfregio al paesaggio con gli elettrodotti", ho scritto al Direttore queanto segue:
Egregio Direttore,
La prego di voler dare lo spazio da Lei ritenuto necessario a questa mia.
In riferimento al Vs articolo "Sfregio al paesaggio con gli elettrodotti" apparso sul numero passato della Vs testata, corre l'obbligo di sottolineare che noi Verdi di Monopoli da sempre siamo parte in causa nella lotta impari contro la proliferazione degli elettrodotti, dei ripetitori e antenne radiotelevisive e telefoniche che, un po' ovunque, in città e campagne, si stanno impunemente e sregolatamente moltiplicando, con i loro pesanti impatti paesaggistici e ambientali e gli inquietanti risvolti di ordine sanitario prodotti dalle onde elettromagnetiche che una adeguata legge nazionale dovrebbe, quanto prima, disciplinare.
Il fatto è che, anche a Monopoli, siamo in presenza, oltre ad un Enel sempre più arrogante e insensibile agli interessi socio-sanitari e ambientali della collettività, a potenti forze economiche che stanno svolgendo una lotta titanica e costosissima (basta dare uno sguardo alla pubblicità) per accaparrarsi quote di mercato sempre più ampie delle energie rinnovabili.
Purtroppo, corre obbligo di sottolineare che - nonostante l’approvazione da parte della Regione Puglia di normative degne di apprezzamento, che recepiscono gli indirizzi europei dello “sviluppo sostenibile”, come la legge per la “Valutazione per l’Impatto Ambientale” del 2001 – ricorrenti sono gli interventi infrastrutturali (e più in generale urbanistici) che attentano gravemente ai valori paesaggistici, agli equilibri ambientali e talora persino alla salute dei cittadini, senza che le pubbliche amministrazioni abbiano ritenuto di esercitare le prerogative di cui dispongono a vantaggio degli interessi generali.
Anzi, elettrodotti, ripetitori e antenne continuano ad essere guardati dagli amministratori con occhio particolarmente riguardoso, in considerazione del loro asserito status “di opere di interesse generale” e per di più da realizzare “con carattere di urgenza”; di regola, infatti, gli elaborati progettuali approvati frettolosamente dalle stesse amministrazioni locali difettano delle dovute indicazioni relative ad altezza e numero dei tralicci e degli altri impianti e ai siti dove ubicarli, vale a dire dei presupposti elementari di un progetto da sottoporre alle procedure di V.I.A. secondo la specifica legge regionale.
E sempre più drammatica - con il 'decentramento' dei poteri in atto, specialmente della delega alle Amministrazioni Comunali spesso non adeguatamente preparate- appare la realtà dei beni tutelati dal vincolo paesaggistico. E ciò per le forti pressioni prodotte soprattutto dai gruppi di interesse e di potere che gli amministratori non riescono o non vogliono arginare. In questo contesto sconcertante e avvilente, sempre più numerosi esempi stanno purtroppo a dimostrare che neppure le competenti Soprintendenze per i Beni Ambientali e Architettonici riescono o vogliono esercitare i poteri di cui sono investite proprio dalla medesima legge statale. Da questo fatto grave dovrebbe scatenarsi un’ampia protesta civica che starebbe a testimoniare la preoccupazione per la faciloneria con cui l’aspetto sicurezza è stato evidentemente liquidato anche dall’amministrazione comunale, colpevole di non avere nemmeno fornito una comunicazione pubblica sul fatto che, in mezzo a tante abitazioni cittadine in buona misura di valore storico-paesaggistico, si andavano ad installare tralicci di notevole potenza. Circa l’impatto delle onde elettromagnetiche sulla salute, infatti, non è più possibile credere che il problema possa continuare ad essere ignorato, considerando il dibattito che si sta svolgendo fra esperti che ne predicano l’innocuità ed esperti che, con altrettante buone motivazioni, ne sostengono la pericolosità.
E qualcuno dell'Amministrazione Comunale (che sponsorizza, durante questa campagna elettorale, Ital Green Energy nelle scuole monopolitane, facendola intervenire come "esperta" delle energie rinnovabili - ma non sarebbe più giusto chiamare un esperto senza "conflitto di interessi" a parlare agli studenti di energie rinnovabili?) o della stessa Ital Green Energy deve dire ai cittadini di Monopoli, proprietari dei terreni entro cui insiste o insisterà l'elettrodotto, che i loro stessi terreni, i loro stessi fabbricati, le loro stesse case subiranno un deprezzamento economico.
L’elettrodotto comporterà per molti cittadini una perdita di valore delle proprie case per decine di migliaia di euro: in fumo i sacrifici di una vita.
Le ricerche dell’Università di Padova (Corso di Estimo del Territorio della Facoltà di Agraria tenuto dall'esimio mio collega prof. Roberto Bano) dimostrano che un elettrodotto svaluta una casa anche del 40% del suo valore. Dalla ricerca è risultato che ad una distanza tra i 75 metri e i 150 metri da un elettrodotto la perdita di valore di mercato risulta pari al 10,2% nel caso di una palazzina, del 15,7 % di una bifamiliare, del 15 % di una villa a schiera e del 18,8% di una villa singola. Se l’elettrodotto si trova invece ad una distanza compresa tra i 25 metri e i 75 metri la perdita di valore di mercato risulta pari al 16,7% nel caso di una palazzina, del 22,4 % di una bifamiliare, del 21,2 % di una villa a schiera e del 29,1% di una villa singola.Le perdite aumentano ancora di più per una distanza dall’elettrodotto uguale o inferiore ai 25 metri pari al 22,5% nel caso di una palazzina, del 29,2 % di una bifamiliare, del 28 % di una villa a schiera e del 36,6% di una villa singola. L’indagine ha riguardato anche una ricerca sulla disponibilità di acquisto di una casa da parte di un potenziale acquirente dando i seguenti risultati.Una villa singola ad una distanza variabile dai 75 ai 150 metri verrebbe venduta solo ad un prezzo scontato del 29,18%, se la distanza si riduce dai 25 ai 75 metri questa verrebbe acquistata solo dal 40% dei potenziali acquirenti con una richiesta di sconto pari al 32%; infine se la distanza è uguale o inferiore ai 25 metri questa verrebbe acquistata solo dal 15% dei potenziali acquirenti con una richiesta di sconto pari al 40,17%.
A ulteriore conferma di quanto detto vi è la sentenza n. 1430 del 5/5/04 emessa dal Tribunale di Modena, pubblicata il 6/9/04, che conferma la svalutazione di immobili vicino a sorgenti di campi elettromagnetici. In questo caso linee di trasmissione dell'energia elettrica.
Vorrei sapere dall’Assessore all’Ambiente, dal Sindaco, i quali hanno dato il benestare per la realizzazione dell’elettrodotto, come intendano risarcire i cittadini per queste ingenti perdite economiche.
Tutti vogliono usare il nostro ambiente, tutti ci vogliono passare sopra senza che né la popolazione, né il territorio possano riceverne nulla in cambio.
Secondo noi vale il principio che le Comunità locali devono ricevere un equo indennizzo commisurato:
- all’ entità dei vantaggi che l’ elettrodotto determina fuori Monopoli
- alla durata della presenza in loco delle infrastrutture.
Noi pretendiamo che all’ uso dell’ ambiente, qualsiasi esso sia (elettrodotti, metanodotti, autostrade, dighe ecc.) corrisponda un adeguato risarcimento del territorio.
Chiediamo inoltre trasparenza sull’ erogazione dei contributi pubblici (soldi nostri) su opere realizzate a favore di aziende private.
SE QUALCUNO OTTERRA’ DEI VANTAGGI, CHE QUESTI SIANO A DISPOSIZIONE DI TUTTI I CITTADINI INDISTINTAMENTE.
Se i politici non sanno rappresentare gli interessi economici dei cittadini e il diritto alla loro salute a mio avviso se ne dovrebbero tornare di filato a vita privata.
Con osservanza,
ing. Giuseppe Deleonibus
Presidente cittadino dei Verdi per la Pace

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