Il giorno 13 Febbraio 2009, si è tenuta l’audizione presso la V Commissione Consiliare dei Verdi per La Pace in merito alla questione del mercato di Piazza XX Settembre.
Nella storia di Monopoli sì è trattata della prima volta in cui un’organizzazione costituita prende parte e accede agli Istituti di Partecipazione e Consultazione Cittadina.
Ad esporre le questioni è stato l’ing. Giuseppe Deleonibus (riportiamo qui sotto l'intervento dell'ing. Deleonibus)
Presenti e partecipanti ai lavori sono stati i soli consiglieri di maggioranza.
L’ assenza dei rappresentanti dell’opposizione alla riunione di ieri della V Commissione Consiliare appare essenzialmente un gesto immotivato e pretestuoso, che non ha in sé, quindi, una ragione politica e, ancor meno, istituzionale. Tant’è che tutte le altre forze politiche di maggioranza erano giustamente e responsabilmente presenti.
Il fatto, poi, che ne siano derivate posizioni generalmente condivise appartiene alla logica della dialettica democratica e non presuppone, pertanto, riflessi impropri in altri ambiti.
Al di là di tutto gli organismi istituzionali hanno il dovere di funzionare per le competenze che a loro spettano e non possono essere utilizzati per finalità diverse da quelle per cui sono stati riuniti. E proprio ieri la Commissione aveva all’ordine del giorno una materia come quella della Piazza XX Settembre, sulla quale non sarebbe male, in tempi brevi, predisporre e adottare un modo di agire meno indeterminato, meno discrezionale, ma più certo e garantista. E questo, credo, soprattutto nell’interesse di Monopoli, del suo equilibrio sociale, della sua sicurezza e della sua stessa identità.
Nella storia di Monopoli sì è trattata della prima volta in cui un’organizzazione costituita prende parte e accede agli Istituti di Partecipazione e Consultazione Cittadina.
Ad esporre le questioni è stato l’ing. Giuseppe Deleonibus (riportiamo qui sotto l'intervento dell'ing. Deleonibus)
Presenti e partecipanti ai lavori sono stati i soli consiglieri di maggioranza.
L’ assenza dei rappresentanti dell’opposizione alla riunione di ieri della V Commissione Consiliare appare essenzialmente un gesto immotivato e pretestuoso, che non ha in sé, quindi, una ragione politica e, ancor meno, istituzionale. Tant’è che tutte le altre forze politiche di maggioranza erano giustamente e responsabilmente presenti.
Il fatto, poi, che ne siano derivate posizioni generalmente condivise appartiene alla logica della dialettica democratica e non presuppone, pertanto, riflessi impropri in altri ambiti.
Al di là di tutto gli organismi istituzionali hanno il dovere di funzionare per le competenze che a loro spettano e non possono essere utilizzati per finalità diverse da quelle per cui sono stati riuniti. E proprio ieri la Commissione aveva all’ordine del giorno una materia come quella della Piazza XX Settembre, sulla quale non sarebbe male, in tempi brevi, predisporre e adottare un modo di agire meno indeterminato, meno discrezionale, ma più certo e garantista. E questo, credo, soprattutto nell’interesse di Monopoli, del suo equilibrio sociale, della sua sicurezza e della sua stessa identità.
Intervento dell'ing. Deleonibus in V Commissione Consiliare
Sono l’ing. Giuseppe Deleonibus, il legale rappresentante del Tavolo Tecnico costituitosi per i problemi di Piazza XX Settembre. Il Tavolo Tecnico è formato da un ingegnere ambientale, un medico, un rappresentante degli ambulanti della Piazza, un residente della zona.
Il giorno 08 gennaio 2009 alle ore 18.30, presso la sede dei Verdi per la Pace di Monopoli si è tenuto un incontro pubblico tra il partito stesso dei Verdi, i commercianti ambulanti di Piazza XX Settembre e alcuni residenti della zona.
Il mio intervento, in qualità di ingegnere ambientale, accompagnato da quello di un medico presente all’incontro, ha evidenziato il fatto che, con la riapertura al traffico delle perimetrali veicolari di Piazza XX Settembre, pesce, frutta e verdura sono a 20 centimetri dalle marmitte delle auto. E, quindi, i generi alimentari sono maggiormente “esposti” agli inquinanti derivanti da traffico veicolare (PM10, benzene, IPA,…).
È risaputo che mentre le particelle più fini tendono a galleggiare e possono rimanere in atmosfera per molti giorni, le particelle più grossolane si depositano sul suolo nell’arco di poche ore e la distanza percorsa di solito è breve. Questo significa che le particelle prodotte dalle auto vanno a depositarsi anche sulla frutta e il pesce esposti lungo il marciapiede. A questo va aggiunto che in inverno i valori di PM10 sono superiori a quelli estivi, così come aumentano con la nebbia e con l’assenza di vento.
Per quanto riguarda le polveri, con questa denominazione si intende un insieme eterogeneo di particelle solide e liquide che, a causa delle ridotte dimensioni, tendono a rimanere sospese in aria. Il diametro è compreso tra 0,005 μm e 150 μm. In generale le polveri atmosferiche cosiddette “secondarie” (solfati, nitrati, composti organici e ammoniacali), che nelle aree urbane possono arrivare fino al 30-40% in peso e che si formano a causa di reazioni chimiche e fisiche a partire dai precursori, quali, in particolare, ossidi di azoto, composti organici volatili, biossido di zolfo e ammoniaca, sono costituite prevalentemente da particelle fini (inferiori a 1-2,5 μm) e ultrafini (inferiori a 0,1 μm). L’interesse suscitato dalle polveri sottili trae origine dallo studio di fenomeni acuti, nel corso dei quali le polveri, in combinazione con il biossido di zolfo, hanno determinato il verificarsi di pesanti effetti sanitari.
Le polveri sottili e ultrasottili rappresentano l’inquinante più dannoso per la salute: sono costituite, quindi, da svariate sostanze tossiche (solfati, nitrati, metalli) e, grazie alle piccole dimensioni vengono facilmente assorbite dall’organismo.
Tutti i processi ad alta temperatura provocano la nascita delle polveri che, in linea di massima, sono tanto più fini quanto più la temperatura di formazione è elevata: vedi i motori delle auto. Ma ci sono anche fonti non a caldo, e tra queste, l’usura dei pneumatici e quella dei freni dei veicoli. Dunque, si tratta di polveri provenienti da materiali che con la Natura non hanno niente a che spartire e la cui composizione, spesso imprevedibile, interferisce con l’ambiente e con l’organismo in maniera in parte sconosciuta. Insomma, polveri inorganiche ce ne sono sempre state nell’ambiente, ma mai così fini, mai di così varia composizione e mai, soprattutto, in così grande quantità.
Per quanto riguarda il benzene, esso è classificato dallo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) nella classe 1 delle sostanze cancerogene. Gli studi sugli effetti sanitari dell’esposizione al benzene sono innumerevoli.
Il benzene, ingerito attraverso i cibi contaminati da esso, è velocemente assorbito dal sangue, per mezzo del quale viene trasferito ai tessuti grassi. Il benzene viene convertito nel fegato in fenolo da una reazione di ossidazione di Fase 1. L’intermedio epossidico del benzene è responsabile della tossicità del benzene che provoca un danno al midollo osseo. Esposizioni prolungate nel tempo a bassi livelli di benzene causano sintomi non specifici, che includono fatica, nevralgia e perdita di appetito.
Altro elemento che è possibile ritrovare ricaduto sui generi alimentari è il piombo la cui ingestione a dosi leggere causa anemia. Il soggetto che ingerisce piccolissime quantità di piombo attraverso i cibi contaminati può avere mal di testa e dolore ai muscoli e può avvertire in generale senso di stanchezza e irritabilità. Ha un elevato numero di effetti tossici, che includono l’inibizione della sintesi dell’emoglobina. Esso, inoltre, attacca il sistema nervoso centrale e periferico e i reni. Forse il composto organometallico più noto è il piombo tetraetile Pb(C2H5)4, un liquido oleoso incolore che è largamente utilizzato come additivo antidetonante della benzina. Il piombo tetraetile ha una forte affinità per i lipidi ed entra nel corpo per ingestione. Agendo nel corpo in maniera differente dai composti organici, esso attacca il sistema nervoso centrale dando sintomi quali affaticamento, debolezza, agitazione, atassia, psicosi.
Oltre al benzene e al piombo, anche la classe degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), che comprende centinaia di composti, tra cui il benzo(a)pirene che adsorbito sulla fuliggine si decompone molto rapidamente in presenza di luce dando prodotti ossigenati, viene classificata tra le classi di sostanze altamente cancerogene per l’uomo. Questi composti sono formati dalla combustione incompleta di altri idrocarburi, un processo che consuma idrogeno preferibilmente al carbonio. Il residuo di carbonio viene lasciato in una forma termodinamicamente favorevole qual è la struttura condensata degli idrocarburi aromatici. Derivano da sorgenti che includono gli scarichi di automobili. I residui di petrolio, come gli asfalti usati nei manti stradali, contengono elevati livelli di IPA. Gli IPA vengono metabolizzati dal fegato dove vengono trasformati in vari composti, fra i quali molti in grado di indurre mutazioni e trasformazioni cellulari.
Anche se non ufficialmente riconosciuta e assolutamente non approfondita, anzi ignorata, esiste una correlazione che lega diverse malattie, allergie e tumori, alla presenza di nanoparticelle, che date le loro dimensioni nanometriche una volta inalate o ingerite passano facilmente dal sangue all’interno delle cellule senza che possiamo farci niente, sono troppo piccole perché i nostri “filtri” le catturino e anche quando vengono attaccate dal nostro sistema immunitario, cioè “mangiate” dai macrofagi, essendo non biodegradabili, questi non possono digerirle e quindi eliminarle, rimangono nell’organismo e penetrano all’interno delle cellule. Lì innescano reazioni che danno origine a diverse patologie chiamate “nanopatologie”.
In realtà, ha poca importanza come queste polveri entrano nell’organismo: quello che importa è che ci sono e non ci dovrebbero essere. Sono dei corpi estranei, insomma, e come tali sono trattati.
Noi, medici e ingegneri, non sappiamo ancora bene come questi corpuscoli piccolissimi si muovono, ma abbiamo visto che, fino a un punto d’arresto, lo fanno. Abbiamo visto che quelli ingeriti passano nel sangue, dove li abbiamo ritrovati, e dal sangue vengono trasportati senza che si possa stabilire a priori dove finirà la loro corsa, perché il sangue irrora tutti i tessuti e, dunque, non ha mete privilegiate. Così, non ci è possibile, almeno per l’esperienza maturata e con i dati a disposizione, sapere dove questa roba andrà a finire, ma a sorte più frequente è, comunque, quella di terminare la loro corsa all’interno di un organo come, per esempio, il fegato. Qui, nell’organo in cui sono finite, queste polveri possono aggregarsi, formando una sorta di arcipelago di gruppi di isolette, e intorno a questi gruppi, si forma un tessuto infiammatorio chiamato tessuto di granulazione. L’organismo fa questo perché di quei corpi estranei indistruttibili non sa liberarsi e allora non gli resta che isolarli. La conseguenza è una malattia chiamata granulomatosi, e questa condizione può stabilizzarsi restando così com’è per tutta la vita del soggetto. Però, ahimè, tessuti del genere hanno probabilità diversa da zero di trasformarsi in forme tumorali.
Dunque, la prima reazione del tessuto è quella tipica di quando si trova a confrontarsi con un corpo estraneo, e questo avviene comunque quel corpo estraneo sia composto. Ma le particelle di cui noi ci occupiamo sono composte degli elementi più disparati, e ognuno di questi elementi, da solo o combinato, è capace di innescare reazioni particolari.
Un altro fatto che va aggiunto è che la presenza di questi corpi estranei ha la capacità, se ingeriti attraverso cibi contaminati, di far coagulare il sangue in soggetti particolarmente predisposti che, poi, non sono affatto rari. La cosa non è per nulla sorprendente, rientrando nelle normali reazioni dell’organismo per isolare tutto ciò che non gli appartiene e di cui non riesce a liberarsi, e, nel caso specifico, lo fa inglobando quei minuscoli oggettini in un coagulo.
Così, se da una parte frutta, verdura e pesce sono unanimemente consigliate da nutrizionisti, medici e dietologi come la chiave per un’alimentazione sana, dall’altra si deve assistere al paradosso che contengono tali e tante sostanze nocive da mettere sicuramente a rischio la salute di chi le consuma.
Uscire dallo smog è una priorità non solo per tutelare la salute ma a far crescere la qualità della vita e a stimolare il rinnovamento in senso ecocompatibile.
Per i motivi sin qui esposti, durante l’incontro si è costituito un tavolo di lavoro tecnico composto da:
§ Ingegnere ambientale
§ Medico
§ Rappresentante di categoria degli ambulanti di Piazza XX Settembre
§ Rappresentante dei residenti della zona
Il tavolo tecnico ha avuto il compito di elaborare proposte da sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale di Monopoli.
In virtù di quanto innanzi esposto il Tavolo Tecnico chiede a codesta Commissione Consiliare:
1. Di elaborare una soluzione condivisa con gli ambulanti che consenta lo svolgimento del mercato senza penalizzare in alcun modo il lavoro dei commercianti ambulanti stessi;
2. La sospensione dell’apertura delle strade perimetrali a Piazza XX Settembre per i motivi igienico-sanitari-ambientali sopra esposti, visto che la decisione di apertura al traffico è al di fuori di ogni processo partecipativo, senza alcun confronto pubblico con le Associazioni di categoria, le Associazioni Ambientaliste, i Comitati di Quartiere, i Cittadini residenti nelle zone direttamente e indirettamente interessate. Invece di coltivare un Progetto di “Strade Verdi” (cioè chiuse al traffico), si decide di incentivare nuovamente il trasporto privato, favorendo nuova congestione del traffico, maggiori livelli d’inquinamento, un drammatico, generale peggioramento della qualità della vita dei cittadini nella zona;
3. Di aumentare la sicurezza dei movimenti pedonali, rendendo più evidenti gli attraversamenti e vietandoli fisicamente dove proibiti;
4. La pulizia approfondita e svuotamento dei cassoni per la raccolta dei rifiuti in orari successivi allo svolgimento delle attività commerciali del mercato;
5. Lo spostamento concertato con gli ambulanti e con i cittadini dell’area mercatale o, in seguito a riqualificazione urbana dell’area, l’installazione nella Piazza stessa di strutture per l’accoglienza delle attività commerciali;
6. Che su queste richieste la Giunta di Monopoli apra immediatamente un dibattito pubblico a livello cittadino, nel rispetto delle normative europee sulla partecipazione e la trasparenza, garantendo così finalmente anche ai cittadini monopolitani il diritto di partecipare alla definizione e alla attuazione delle politiche per la mobilità e della salubrità ambientale.
Grazie per l’attenzione
Monopoli, 13 Febbraio 2009
Il giorno 08 gennaio 2009 alle ore 18.30, presso la sede dei Verdi per la Pace di Monopoli si è tenuto un incontro pubblico tra il partito stesso dei Verdi, i commercianti ambulanti di Piazza XX Settembre e alcuni residenti della zona.
Il mio intervento, in qualità di ingegnere ambientale, accompagnato da quello di un medico presente all’incontro, ha evidenziato il fatto che, con la riapertura al traffico delle perimetrali veicolari di Piazza XX Settembre, pesce, frutta e verdura sono a 20 centimetri dalle marmitte delle auto. E, quindi, i generi alimentari sono maggiormente “esposti” agli inquinanti derivanti da traffico veicolare (PM10, benzene, IPA,…).
È risaputo che mentre le particelle più fini tendono a galleggiare e possono rimanere in atmosfera per molti giorni, le particelle più grossolane si depositano sul suolo nell’arco di poche ore e la distanza percorsa di solito è breve. Questo significa che le particelle prodotte dalle auto vanno a depositarsi anche sulla frutta e il pesce esposti lungo il marciapiede. A questo va aggiunto che in inverno i valori di PM10 sono superiori a quelli estivi, così come aumentano con la nebbia e con l’assenza di vento.
Per quanto riguarda le polveri, con questa denominazione si intende un insieme eterogeneo di particelle solide e liquide che, a causa delle ridotte dimensioni, tendono a rimanere sospese in aria. Il diametro è compreso tra 0,005 μm e 150 μm. In generale le polveri atmosferiche cosiddette “secondarie” (solfati, nitrati, composti organici e ammoniacali), che nelle aree urbane possono arrivare fino al 30-40% in peso e che si formano a causa di reazioni chimiche e fisiche a partire dai precursori, quali, in particolare, ossidi di azoto, composti organici volatili, biossido di zolfo e ammoniaca, sono costituite prevalentemente da particelle fini (inferiori a 1-2,5 μm) e ultrafini (inferiori a 0,1 μm). L’interesse suscitato dalle polveri sottili trae origine dallo studio di fenomeni acuti, nel corso dei quali le polveri, in combinazione con il biossido di zolfo, hanno determinato il verificarsi di pesanti effetti sanitari.
Le polveri sottili e ultrasottili rappresentano l’inquinante più dannoso per la salute: sono costituite, quindi, da svariate sostanze tossiche (solfati, nitrati, metalli) e, grazie alle piccole dimensioni vengono facilmente assorbite dall’organismo.
Tutti i processi ad alta temperatura provocano la nascita delle polveri che, in linea di massima, sono tanto più fini quanto più la temperatura di formazione è elevata: vedi i motori delle auto. Ma ci sono anche fonti non a caldo, e tra queste, l’usura dei pneumatici e quella dei freni dei veicoli. Dunque, si tratta di polveri provenienti da materiali che con la Natura non hanno niente a che spartire e la cui composizione, spesso imprevedibile, interferisce con l’ambiente e con l’organismo in maniera in parte sconosciuta. Insomma, polveri inorganiche ce ne sono sempre state nell’ambiente, ma mai così fini, mai di così varia composizione e mai, soprattutto, in così grande quantità.
Per quanto riguarda il benzene, esso è classificato dallo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) nella classe 1 delle sostanze cancerogene. Gli studi sugli effetti sanitari dell’esposizione al benzene sono innumerevoli.
Il benzene, ingerito attraverso i cibi contaminati da esso, è velocemente assorbito dal sangue, per mezzo del quale viene trasferito ai tessuti grassi. Il benzene viene convertito nel fegato in fenolo da una reazione di ossidazione di Fase 1. L’intermedio epossidico del benzene è responsabile della tossicità del benzene che provoca un danno al midollo osseo. Esposizioni prolungate nel tempo a bassi livelli di benzene causano sintomi non specifici, che includono fatica, nevralgia e perdita di appetito.
Altro elemento che è possibile ritrovare ricaduto sui generi alimentari è il piombo la cui ingestione a dosi leggere causa anemia. Il soggetto che ingerisce piccolissime quantità di piombo attraverso i cibi contaminati può avere mal di testa e dolore ai muscoli e può avvertire in generale senso di stanchezza e irritabilità. Ha un elevato numero di effetti tossici, che includono l’inibizione della sintesi dell’emoglobina. Esso, inoltre, attacca il sistema nervoso centrale e periferico e i reni. Forse il composto organometallico più noto è il piombo tetraetile Pb(C2H5)4, un liquido oleoso incolore che è largamente utilizzato come additivo antidetonante della benzina. Il piombo tetraetile ha una forte affinità per i lipidi ed entra nel corpo per ingestione. Agendo nel corpo in maniera differente dai composti organici, esso attacca il sistema nervoso centrale dando sintomi quali affaticamento, debolezza, agitazione, atassia, psicosi.
Oltre al benzene e al piombo, anche la classe degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), che comprende centinaia di composti, tra cui il benzo(a)pirene che adsorbito sulla fuliggine si decompone molto rapidamente in presenza di luce dando prodotti ossigenati, viene classificata tra le classi di sostanze altamente cancerogene per l’uomo. Questi composti sono formati dalla combustione incompleta di altri idrocarburi, un processo che consuma idrogeno preferibilmente al carbonio. Il residuo di carbonio viene lasciato in una forma termodinamicamente favorevole qual è la struttura condensata degli idrocarburi aromatici. Derivano da sorgenti che includono gli scarichi di automobili. I residui di petrolio, come gli asfalti usati nei manti stradali, contengono elevati livelli di IPA. Gli IPA vengono metabolizzati dal fegato dove vengono trasformati in vari composti, fra i quali molti in grado di indurre mutazioni e trasformazioni cellulari.
Anche se non ufficialmente riconosciuta e assolutamente non approfondita, anzi ignorata, esiste una correlazione che lega diverse malattie, allergie e tumori, alla presenza di nanoparticelle, che date le loro dimensioni nanometriche una volta inalate o ingerite passano facilmente dal sangue all’interno delle cellule senza che possiamo farci niente, sono troppo piccole perché i nostri “filtri” le catturino e anche quando vengono attaccate dal nostro sistema immunitario, cioè “mangiate” dai macrofagi, essendo non biodegradabili, questi non possono digerirle e quindi eliminarle, rimangono nell’organismo e penetrano all’interno delle cellule. Lì innescano reazioni che danno origine a diverse patologie chiamate “nanopatologie”.
In realtà, ha poca importanza come queste polveri entrano nell’organismo: quello che importa è che ci sono e non ci dovrebbero essere. Sono dei corpi estranei, insomma, e come tali sono trattati.
Noi, medici e ingegneri, non sappiamo ancora bene come questi corpuscoli piccolissimi si muovono, ma abbiamo visto che, fino a un punto d’arresto, lo fanno. Abbiamo visto che quelli ingeriti passano nel sangue, dove li abbiamo ritrovati, e dal sangue vengono trasportati senza che si possa stabilire a priori dove finirà la loro corsa, perché il sangue irrora tutti i tessuti e, dunque, non ha mete privilegiate. Così, non ci è possibile, almeno per l’esperienza maturata e con i dati a disposizione, sapere dove questa roba andrà a finire, ma a sorte più frequente è, comunque, quella di terminare la loro corsa all’interno di un organo come, per esempio, il fegato. Qui, nell’organo in cui sono finite, queste polveri possono aggregarsi, formando una sorta di arcipelago di gruppi di isolette, e intorno a questi gruppi, si forma un tessuto infiammatorio chiamato tessuto di granulazione. L’organismo fa questo perché di quei corpi estranei indistruttibili non sa liberarsi e allora non gli resta che isolarli. La conseguenza è una malattia chiamata granulomatosi, e questa condizione può stabilizzarsi restando così com’è per tutta la vita del soggetto. Però, ahimè, tessuti del genere hanno probabilità diversa da zero di trasformarsi in forme tumorali.
Dunque, la prima reazione del tessuto è quella tipica di quando si trova a confrontarsi con un corpo estraneo, e questo avviene comunque quel corpo estraneo sia composto. Ma le particelle di cui noi ci occupiamo sono composte degli elementi più disparati, e ognuno di questi elementi, da solo o combinato, è capace di innescare reazioni particolari.
Un altro fatto che va aggiunto è che la presenza di questi corpi estranei ha la capacità, se ingeriti attraverso cibi contaminati, di far coagulare il sangue in soggetti particolarmente predisposti che, poi, non sono affatto rari. La cosa non è per nulla sorprendente, rientrando nelle normali reazioni dell’organismo per isolare tutto ciò che non gli appartiene e di cui non riesce a liberarsi, e, nel caso specifico, lo fa inglobando quei minuscoli oggettini in un coagulo.
Così, se da una parte frutta, verdura e pesce sono unanimemente consigliate da nutrizionisti, medici e dietologi come la chiave per un’alimentazione sana, dall’altra si deve assistere al paradosso che contengono tali e tante sostanze nocive da mettere sicuramente a rischio la salute di chi le consuma.
Uscire dallo smog è una priorità non solo per tutelare la salute ma a far crescere la qualità della vita e a stimolare il rinnovamento in senso ecocompatibile.
Per i motivi sin qui esposti, durante l’incontro si è costituito un tavolo di lavoro tecnico composto da:
§ Ingegnere ambientale
§ Medico
§ Rappresentante di categoria degli ambulanti di Piazza XX Settembre
§ Rappresentante dei residenti della zona
Il tavolo tecnico ha avuto il compito di elaborare proposte da sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale di Monopoli.
In virtù di quanto innanzi esposto il Tavolo Tecnico chiede a codesta Commissione Consiliare:
1. Di elaborare una soluzione condivisa con gli ambulanti che consenta lo svolgimento del mercato senza penalizzare in alcun modo il lavoro dei commercianti ambulanti stessi;
2. La sospensione dell’apertura delle strade perimetrali a Piazza XX Settembre per i motivi igienico-sanitari-ambientali sopra esposti, visto che la decisione di apertura al traffico è al di fuori di ogni processo partecipativo, senza alcun confronto pubblico con le Associazioni di categoria, le Associazioni Ambientaliste, i Comitati di Quartiere, i Cittadini residenti nelle zone direttamente e indirettamente interessate. Invece di coltivare un Progetto di “Strade Verdi” (cioè chiuse al traffico), si decide di incentivare nuovamente il trasporto privato, favorendo nuova congestione del traffico, maggiori livelli d’inquinamento, un drammatico, generale peggioramento della qualità della vita dei cittadini nella zona;
3. Di aumentare la sicurezza dei movimenti pedonali, rendendo più evidenti gli attraversamenti e vietandoli fisicamente dove proibiti;
4. La pulizia approfondita e svuotamento dei cassoni per la raccolta dei rifiuti in orari successivi allo svolgimento delle attività commerciali del mercato;
5. Lo spostamento concertato con gli ambulanti e con i cittadini dell’area mercatale o, in seguito a riqualificazione urbana dell’area, l’installazione nella Piazza stessa di strutture per l’accoglienza delle attività commerciali;
6. Che su queste richieste la Giunta di Monopoli apra immediatamente un dibattito pubblico a livello cittadino, nel rispetto delle normative europee sulla partecipazione e la trasparenza, garantendo così finalmente anche ai cittadini monopolitani il diritto di partecipare alla definizione e alla attuazione delle politiche per la mobilità e della salubrità ambientale.
Grazie per l’attenzione
Monopoli, 13 Febbraio 2009
Ing. Giuseppe Deleonibus
Presidente Cittadino dei Verdi per la Pace
Nessun commento:
Posta un commento