martedì 30 dicembre 2008

Un commento di Alfonso Pecoraro Scanio



Vi posto un commento di Alfonso Pecoraro Scanio relativo alla Finanziaria licenziata nei giorni scorsi dal Parlamento:
"La Finanziaria licenziata nei giorni scorsi dal Parlamento è decisamente penalizzante per l'ambiente. Infatti, solo il 2,4% delle risorse pubbliche sarà destinato alla tutela dell'ambiente terrestre e marino. Vale a dire solo 819 milioni di euro sul totale. Ma il dato più rilevante è la riduzione del 50% delle risorse assegnate alle politiche dell'ambiente. Ovviamente da questa maggioranza non ci si poteva aspettare altro.Da rilevare la bizzarra situazione italiana che vede l'assenza di un dibattito parlamentare su questi temi, proprio quando Obama propone per l'economia USA un piano di rilancio occupazionale da cinque milioni di nuovi ‘lavori verdi’ ed i governi della Unione Europea mettono al centro della loro politica la priorità ambientale. Incomprensibile poi è l'opportunitá dei tagli per la difesa del suolo e la Protezione Civile, proprio all'indomani di un autunno definito di eccezionale maltempo, ma purtroppo prevedibile alla luce degli sconvolgimenti climatici in atto. Quanto al Piano sulle infrastrutture è preoccupante che non ci sia nulla per la salvaguardia del territorio né che si intensifichino gli investimenti relativi al trasporto dei pendolari e per la mobilità urbana. E che dire poi della ipotesi di costruire 10 improbabili centrali nucleari insicure, costose e lontane nel tempo.Ricordiamo poi che solo una vera e propria sollevazione popolare ha evitato che passassero - anche retroattivamente - i tagli ai fondi per il risparmio energetico ed il rilancio dell'energie rinnovabili. Di fronte alle scelte coraggiose delle Finanziarie 2007 e 2008, che avevano segnato finalmente una svolta per l'ambiente, le rinnovabili, la difesa del suolo e la mobilita sostenibile, oggi si torna indietro con la Finanziaria del gambero. Voglio sperare che come è accaduto nelle comunità locali USA durante il disastroso mandato del governo Bush, anche in Italia Comuni, Province e Regioni - in collaborazione con le imprese più innovative - decidano di investire per le rinnovabili e l'ambiente. Ecco perché anche sul sito www.universitaverde.it, abbiamo deciso di non far mancare il nostro appoggio alla bella realtà di Agenda 21."

Secondo me, la manovra finanziaria 2009, presentata dal governo Berlusconi, ha le caratteristiche di una manovra depressiva sull’economia e la società, inadeguata ad affrontare i problemi del Paese. Ponendo in gravi difficoltà gli enti locali, si creano nuovi problemi ai cittadini e alle famiglie che vivono una situazione, soprattutto per quanto riguarda le fasce più deboli della popolazione, drammatica e priva di prospettive per il futuro. Da questa manovra di bilancio escono colpiti i lavoratori, i pensionati, le famiglie, il ceto medio, e non sono indicate previsioni positive che consentano di alleviare gli effetti pesanti di una crisi internazionale e nazionale che falcidia i redditi, il potere d’acquisto e mette pericolosamente in discussione la coesione sociale.
A tutto questo va aggiunto che la Finanziaria riduce l'ambiente ad una specie di bonsai. Come benissimo ha sottolineato Pecoraro Scanio solo il 2,4% delle risorse pubbliche sarà destinato alla tutela dell’ambiente terrestre e marino, ad interventi in campo energetico e all'attuazione del Protocollo di Kyoto, in compenso le cosiddette "infrastrutture strategiche" come autostrade e linee ferroviarie ad alta velocità, energivore e ad elevato impatto ambientale, riceveranno il 6,8% dell’ammontare dell’intera manovra. E attenzione. La misera quota del 2,4% all'ambiente si raggiunge solo se si considerano anche gli stanziamenti previsti per la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica e il Fondo rotativo per l’attuazione del Protocollo di Kyoto.
Altrimenti le risorse destinate nel 2009 alle voci ambientali "tradizionali", tipo aree protette, difesa del suolo, difesa del mare, bonifiche, specie a rischio di estinzione, ammontano a un esiguo 1,5% dell’intera manovra. E volete sapere come hanno rimediato ai mancati incassi derivanti dall'abolizione dell'Ici sulla prima casa? Con tagli vari, fra cui 394 milioni di euro al solo trasporto pubblico locale.
Il trasporto pubblico locale! Proprio quello di cui ci sarebbe più bisogno per risparmiare (in un momento come questo, poi...) e per inquinare di meno.
Ma, si sa, i ministri sono terrorizzati dall'idea che gli italiani posino l'auto si mettano ad usare in massa i mezzi pubblici.
Tagliano bus e treni e in cosa spendono? Il rilancio del nucleare potrà costare nei prossimi decenni al Paese tra i 30 e gli 80 miliardi di euro.
E poi, vedete un po' voi per chi votare.

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